PENTIMENTI (aprile 20, 2015)
Marzo 13th, 2019Non mi pentirò mai di quello che ho fatto. Solo di quello che non ho fatto.
Non mi pentirò mai di quello che ho fatto. Solo di quello che non ho fatto.
Si fa uno dei rari programmi sugli animali domestici. I cani e i gatti vengono ripresi al volo e di sguincio, in compenso la telecamera è fissa sul faccino o faccione del conduttore, che parla, descrive, consiglia e ammonisce. Trenta minuti di conduttore e tre minuti di animali. Poi ci sono le trasmissioni sull’arte, i castelli, le antiche dimore, le case chic. L’operatore fissa la camera sul conduttore che sproloquia mentre l’oggetto del programma (l’arte) è sullo sfondo, ripreso in particolari inutili; oppure il conduttore descrive qualcosa e l’operatore ne riprende un’altra.
Frequenta solo le prostitute. Non ha abbastanza soldi per uscire con le ragazze “per bene”.
Ha un’altissima opinione di se stesso. Non si ritiene all’altezza di frequentarsi.
Da giovane, la vita è quello che fai succedere.
Da vecchio, la vita è quello che aspetti che succeda.
Il silenzio del potere.
Il potere del silenzio.
Prima sono “scomparse le lucciole”. Poi “la merda è entrata nel ventilatore”. Infine, sono spariti i sorrisi.
Ragazzi che vivono nel culto di genitori defunti. Giovani adottati, alla disperata ricerca dei genitori naturali.
Ricetta infallibile per genitori che vogliono farsi amare: morire giovani o dare i figli in adozione.
Nel secolo scorso hanno scatenato due guerre mondiali che hanno fatto 70/80 milioni di morti, e noi ancora stiamo in ginocchio davanti a loro.
I finti guru ci dicono che la crisi è un’opportunità. Dimenticano di raccontarci cosa succede alla scia di morti, falliti, disoccupati e senza casa che la crisi si lascia dietro.