I VIZI NON SONO MALATTIE (novembre 30, 2011)
lunedì, Agosto 28th, 2017Considerare ogni vizio (droga, gioco, alcol, sesso) come malattia, significa disumanizzare e deresponsabilizzare gli individui, e sottometterli al potere sanitario.
Considerare ogni vizio (droga, gioco, alcol, sesso) come malattia, significa disumanizzare e deresponsabilizzare gli individui, e sottometterli al potere sanitario.
I maggiori sostenitori della mafia? I proibizionisti, naturalmente.
“Ogni ordigno prodotto, ogni nave da guerra varata, ogni missile lanciato significa, infine, un furto ai danni di coloro che sono affamati e non sono nutriti, di coloro che sono nudi ed hanno freddo. Questo mondo in armi non sta solo spendendo denaro. Sta spendendo il sudore dei suoi operai, il genio dei suoi scienziati, le speranze dei suoi giovani. […] Questo non è un modo di vivere che abbia un qualsiasi senso. Dietro le nubi di guerra c’è l’umanità appesa ad una croce di ferro”.
(Dwight David Eisenhower, presidente degli Stati Uniti, 16 aprile 1953)
“E’ così che muore la libertà: fra scroscianti applausi”
(da Star wars III – La vendetta dei Sith)
Non sopporto quelli che amano l’umanità e maltrattano i parenti.
Non sopporto quelli che amano i lontani più che i vicini.
Sul Financial Times, descrivendo la situazione europea, Martin Wolf ha parafrasato Tacito: “Creano un deserto e lo chiamano stabilità”.
Cosa possiamo aspettarci da un’umanità il cui mito fondativo si basa sul fratricidio (Caino e Abele) e sull’incesto (Caino ed Eva o Caino e le sorelle) ?
“Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.” (Nazim Hikmet)
Dice: “Questo è il momento del dolore, non delle critiche”. Poi dice: “Questo è il momento della solidarietà, non delle critiche”. Dice anche: “Questo è il momento dell’unità, non delle critiche”. Quando arriva il momento delle critiche?
Dal film The Big Kahuna, del 1999, diretto da John Swanbeck