FOLLIE ITALIOTE marzo 25, 2019
giovedì, Febbraio 25th, 2021Chiudere le fabbriche di droga è giusto.
Chiudere le fabbriche di pellicce è giusto.
Chiudere le fabbriche di armi….no.
Chiudere le fabbriche di droga è giusto.
Chiudere le fabbriche di pellicce è giusto.
Chiudere le fabbriche di armi….no.
E’ per il loro bene che lasciamo i tossicodipendenti in balìa delle mafie.
E’ per il loro bene che torturiamo i malati terminali con un accanimento terapeutico medievale.
E’ per il loro bene che spingiamo i migranti a rischiare la morte in mare e a finire come schiavi nei campi e nelle strade d’Europa.
Dire a una compagna che è cicciona è bullismo. Dire quattrocchi a un compagno è bullismo. Dare una coltellata a un compagno per rubargli il telefonino è bullismo.
Dire a una donna che ha un bel seno è violenza. Dire a un uomo che ha una bella tartaruga, no.
Proporre a una donna di fare sesso in cambio di un week end tutto pagato è violenza. Puntare un coltello al collo di una donna e farci sesso è violenza.
Ci domandiamo come mai esiste tanta aggressività contro le anonime figurine dei Social o contro i politici. Il fatto è che sono gli ultimi bersagli della critica rimasti. La critica pubblica di uno spettacolo teatrale, un film, uno stilista, un libro, un pittore, un concerto è praticamente defunta.
Il declino della professioni sociali (educazione, animazione, psicologia e psicoterapia) ci ha dato la solitudine e la fragilità dell’Io. Quindi trionfano il bullismo, la chirurgìa estetica e le modificazioni corporee.
La regola è un Io microscopico, rassegnato, incapace di sdegnarsi.
“Io so io e voi non siete un cazzo…” diceva Sordi, e ripetono oggi i notai che ci fanno aspettare in coda, i servizi pubblici che ci ignorano, i fornitori di servizi privati che ci derubano, i politici che ci considerano idioti (se non li votiamo ).
Oggi non si muore più di fame, in Italia. Si muore di insignificanza e svalorizzazione.
L’assassino condannato non ha avuto nemmeno il coraggio di guardare negli occhi il parente della vittima.
L’assassino condannato ha avuto anche il coraggio di guardare negli occhi il parente della vittima, come per sfidarlo.
L’assassino condannato non ha nemmeno chiesto scusa ai parenti della vittima.
L’assassino condannato ha chiesto scusa ai parenti della vittima: una vera provocazione.
Non sopporto: