CIVILTA’ (maggio 5, 2011)
giovedì, Gennaio 12th, 2017La civiltà di un Paese è inversamente proporzionale alla sua spesa in armamenti.
La civiltà di un Paese è inversamente proporzionale alla sua spesa in armamenti.
Gli Stati nazionali moderni sono tutti teocratici. Al posto di Dio hanno messo se stessi.
Negli anni settanta la sinistra invitava a diffidare delle bandiere, degli inni, e delle parate militari. Oggi, nel tempo della globalizzazione, c’è una gara fra destra e sinistra su chi è più nazionalista.
1. Trattare coi manifestanti è come trattare coi rapitori: è invitarli a ripetersi.
2. Dare ai manifestanti lo stesso peso dei rappresentanti del popolo è rendere superflue le elezioni.
3. La prima cosa da chiedersi sulle manifestazioni di piazza, non è quanti hanno partecipato, ma quanti non hanno partecipato. Non esiste causa che non riesca a trova 50 o 100mila marciatori.
4. Ogni manifestazione di piazza che sfocia nella violenza è un favore fatto alla conservazione.
Migliaia di feste in piazza per Capodanno. E’ per queste che tutti dobbiamo pagare più tasse?
Tutta la violenza finisce sempre a favore della conservazione.
Come fanno i cantori della legalità ad essere anche i retori del Risorgimento, della Resistenza o dello Statuto dei Lavoratori?
Tutti i cambiamenti della Storia sono stati illegali.
Il richiamo all’unità è il lamento del potere impotente.
“Costo della politica” è la definizione che l’oligarchia parassitaria dà delle proprie razzie e grassazioni.
La burocrazia è il capro espiatorio di una legislazione efferata e demenziale.