Quante ore al giorno buttiamo intorno alla tecnologia ?
La rivoluzione informatica e telematica ci ha promesso una vita
più veloce, più facile, più efficiente. In
astratto questo si è avverato, ma in concreto la diffusione
dei computer e dei dispositivi mobili si è appropriata della
nostra vita rendendocela più lenta, più difficile
e forse anche meno efficiente. Come con le perline regalate agli
Incas, non ci chiediamo più a cosa serve e perchè
ne facciamo uso, ma siamo assuefatti a considerare la tecnologia
parte centrale della vita senza fare caso a cosa e quanto ci ruba.
Quando comperiamo tecnologia
"Con soli 99€ hai 25GB di Internet per 1 anno di navigazione
alla velocità del 4G". Questa è l'offerta
tipica di un servizio telematico. Ma ce ne sono a decine fra le
quali scegliamo dopo 2/3 ore di lettura della pubblicità.
Dobbiamo decidere fra sistemi diversi e offerte diverse per lo stesso
sistema, nessuno dei quali ti spiega mai i pro e i contro. Parlano
solo dei pro. Adsl, wi-fi, fibra, flat, giga, mega, router, tablet,
laptop, smart-phone, ram: tutto un vocabolario da imparare, senza
capirlo veramente. Parliamo qui solo dei normali consumatori di
computer o cellulari, non dei disgraziati che si buttano nella creazione
di un sito o un blog. Questi, se non hanno almeno un giorno alla
settimana da buttare solo per i problemi "tecnologici",
sono dei suicidi.
Facciamo finta di sapere cosa significa quello che leggiamo, poi
firmiamo un contratto scritto in corpo 8 e in un linguaggio tecn-inglese,
che ci legherà per la vita. Siamo liberi infatti di cambiare
quando vogliamo, ma dobbiamo essere pronti ad effettuare manovre
che ci ruberanno ore ed ore.
Abbiamo comprato un servizio che ci offre "25GB di Internet
per 1 anno" facendo finta di sapere a quante ore di navigazione
corrispondano 25 giga, e accettando di fidarci al buio del fornitore
che sarà l'unico a sapere se e quando avremo superato la
fatidica soglia. Abbiamo anche comprato un servizio che promette
"navigazione alla velocità del 4G" scoprendo
(se siamo abbastanza bravi da controllare) che avere una velocità
media di 4 mega è già una fortuna. Esiste qualche
modo di discutere con il fornitore del servizio qualora sia i 25
giga che i 4 giga si rivelino una panzana? No. Se telefoni al numero
dedicato, non risponde o è occupato. Poi risponde un kosovaro
che in italiano stentato, ti dice che devi chiamare un altro numero.
Alla fine arrivi a parlare con un gentile pakistano che ti giura
che se i giga non sono quelli promessi il problema è del
tuo dispositivo, che devi o aggiornare o cambiare. Di ritoccare
il costo dell'abbonamento non se ne parla. Ciò che è
sicuro è il tempo che hai buttato.
Quando impariamo ad usare tecnologia
Abbiamo già perso 2/3 giorni di vita senza neppure aver cominciato
ad usare le centiniaia di "meravigliose funzioni" che
il dispositivo comprato offre. Se siamo laureati in info-telematica
(meglio con lode) possiamo leggere le istruzioni. Compilate da sadici
che parlano solo tecnichese e inglese, scritte in corpo tipografico
leggibile solo con una lente, le istruzioni di hardware, software,
e dispositivi mobili richiedono giorni di lettura e garantiscono
la depressione. I bravissimi produttori offrono anche l'opportunità
di cercare online le risposte che servono, consultando le pagine
del loro sito dedicate alla "domande frequenti". Basta
avere la pazienza di leggere 7-800 risposte in tecni-inglese per
trovare (sei hai molta fortuna) quella che ti serve. Solo per iniziare
perdi non meno di 2/3 giorni.
Pochi hanno il coraggio e il tempo da sprecare per imparare ad usare
appieno lo strumento comprato. I più si buttano sfruttando
l'intuito e si limitano ad usare il 10% delle "meravigliose
funzioni" fornite, che comunque richiede giorni per essere
appreso. D'altronde, anche questo 10% diventa presto inutile perchè
dopo 2/3 mesi che hai comprato qualcosa, il produttore mette sul
mercato la versione successiva "aggiornata". Si fa per
dire: per i produttori, il termine aggiornamento significa sempre
novità sperimentale. Tutto quello che hai imparato è
da buttare. Ma non basta. L'aggiornamento di una parte del tuo sistema
info-telematico (sia hardware o software) renderà incompatibili
numerose altre parti del sistema, che sarai costretto ad aggiornare.
Siccome l'aggiornamento è sperimetale, dopo una settimana
ce ne sarà un altro. In un ciclo quasi infinito di aggiornamenti
e apprendimento obbligati, che ti rubano gionate intere.
Qualcuno, che a fatica ha trovato un modo parziale di far funzionare
quello che ha comprato, potrebbe essere tentato di non aggiornare,
pensando che l'aggiornamento sia un'offerta opzionale del produttore.
Con le auto funziona così. Quando esce un nuovo modello,
non sei obbligato a comprarlo, se quello che hai ti soddisfa. Nel
settore info-telematico invece è come se, uscito un nuovo
modello di auto, i distributori di benzina cessassero di rifornire
il modello precedente. Per un po' sei bombardato da avvisi perentori
che ti ingiungono, con la stessa grazie di Equitalia, di aggiornare.
Dopo un po' ti avvisano che se ti ostini non avrai più nè
la consulenza telefonica, nè le utilissime pagine sulle "domande
frequenti". Infine, cominciano a non funzionare più
nè quello che hai comprato, nè i pezzi di sistema
che ne sono collegati. Ci sono siti che nemmeno si aprono se non
hai il browser aggiornato ieri.
Desolato, ti risolvi a aggiornare/ricomprare il dispositivo, di
cui userai solo il 10%: .....e investi altri giorni per imparare
tutto daccapo.
Quando usiamo la nostra "facile" tecnologia
Il cellulare è fantastico. Però richiede tempo
per la carica delle batterie, e la ricarica da pagare. Poi, quando
serve, non c'è campo. Siccome ha un fantastico sistema
"touch screen" se lo metti in tasca frettolosamente chiama
i numeri da solo; se lo prendi in mano sbadatemente si spegne
da solo. Se sei sotto il sole, non vedi lo schermo, a meno
che tu non abbia un cellulare che costa più di un'auto.
Il computer è meraviglioso. In teoria, ti permette di
viaggiare per il mondo e restare sempre connesso. In pratica, se
cambi Paese, devi cambiare o rifare le credenziali (ID e password)
di tutti i siti cui accedi abitualmente. Infatti il sito che vuoi
raggiungere riconosce che hai cambiato IP e ti chiede di controllare
e verificare le tue credenziali, perchè, si sa, un hacker
thailandese è sempre in agguato per leggere i tuoi post su
Facebook. Intanto spendiamo ore per "riverificare" le
passwords dei dieci siti che vogliamo raggiungere. Ore buttate.
La questione sicurezza è un'altra macchina per rubare il
tuo tempo. I gestori di antivirus, ti tartassano con decine di avvisi
perchè tu aggiorni il "sistema di difesa" dai virus
che loro stessi inventano (in perfetto stile mafioso). Spendiamo
ore e soldi per difenderci e poi ogni giorno leggiamo che i database,
i siti, i clouds (e tutti i tuoi dispositivi) vengono regolarmente
"bucati" e hackerati.
Qualcosa non va nel tuo cellulare o nel tuo pc? Devi mettere in
conto almeno una settimana di "lavoro" a tempo pieno.
La risposta più frequente che ottieni dai negozi dove l'hai
comprato, dai servizi di assistenza del produttore (il solito indiano
ignaro o le "domande frequenti"), e da sedicenti tecnici
esperti che paghi a peso d'oro è questa: buttalo e comprane
uno più nuovo. I più criptici ti ordinano di "resettare"
che significa buttare via tutti i tuoi dati e rifarti una nuova
vita telematica.
A proposito di "tecnici esperti". Ti vengono suggeriti
spesso, come se potessi trovarli a ogni angolo di strada. In concreto,
non ne trovi mai uno. Se lo trovi, è esperto in qualcosa
che non ha nulla a che fare col tuo problema. Se trovi quello giusto,
ti costa come se avessi comprato un cellulare o un pc nuovo. Fra
la ricerca dell'esperto giusto e la soluzione del problema sei fortunato
se te la cavi in meno di un mese.
I siti e i blog privati ne inventano di tutti i colori per rubarti
tempo. Oltre ai già citati, che non aprono se non hai il
browser giusto, ci sono quelli che per farti accedere ti chiedono
di iscriverti, il che è paradossale visto che chiedi di accedere
per conoscere il sito. I più modesti si limitano a invocare
che li segnali su un social network prima ancora che tu sappia cosa
contengono. Naturalmente, se la vuoi fare, la segnalazione richiede
che tu sia già iscritto al social network, altrimenti basta
buttare una mezz'ora per farlo.
La pubblica amministrazione ha fatto passi da gigante, informatizzandosi.
In teoria, puoi smettere di fare code negli uffici e seguire ogni
pratica online. In pratica, sono pochissimi i siti pubblici aggiornati,
per cui puoi solo avere le informazioni dell'anno scorso. Quelli
aggiornati, mettono online pagine per leggere le quali devi avere
Word, oppure Acrobat o QuickTime o un Flash player: tutte cose che
devi pagare o passare ore a scaricare gratis (non sempre legalmente)
e installare. Appena installato il nuovo software, scopri che confligge
col tuo sistema operativo, oppure ti arriva il messaggio.....aggiorna
ora!
La tragedia si presenta quando un sito della P.A ti chiede di compilare
qualcosa online: la pagina non si apre, se si apre - dopo avere
messo le tue credenziali - non prende ciò che scrivi nelle
caselle obbligatorie, se prende..... non funziona il tasto "invia".
In conclusione: Quante ore al giorno buttiamo intorno alla tecnologia
?
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