1.
Lilluminismo dimostra ancora una volta la sua debolezza
Cercare un perchè di fronte a questi fatti è
inutile quanto cercare un perche' all'amore, alla morte o all'esistenza
di Dio. Quello che si è verificato negli USA non è ascrivibile
a ragionamenti, a percorsi di causa-effetto, a reazioni del tipo se....allora.....
Cerchiamo di difenderci dall'angoscia dell'irrazionale, tentando di
dare risposte razionali laddove regnano le emozioni, i sentimenti,
gli stati d'animo. Si può fare la guerra fra Stati, ma non
fra stati d'animo. Il terrorismo si ammanta di razionalità
apparente, ma si basa su sentimenti primari di vendetta, vissuti di
disperazione, desideri di potere travolgenti. L'Impero copre di ragioni fragili, come l'ordine,
l'onore, la sicurezza, la giustizia, puri sentimenti di vendetta,
vissuti di umiliazione, desideri di potere. Entrambi crescono alimentati
da sentimenti di paura reciproca e si sostengono simbioticamente con
l'innesco reciproco di prevedibili emozioni. Il terrorismo
verso l'Impero non è risposta razionale ad alcuna sofferenza
dei diseredati, come l'omicidio del secondino non è la risposta
razionale ad aluna prepotenza sofferta dai carcerati. Analogamente,
l'Impero "occidentale" non è una risposta razionale
ad alcuno dei bisogni del pianeta, così come la dittatura non
è risposta razionale ai bisogni di un Paese. Si tratta di desideri,
ambizioni, odi, pregiudizi, paure, sentimenti insomma che, abitualmente
agiti sul piano rituale o simbolico, periodicamente si esprimono a
livello di distruttività concreta. La ragione è sospesa
in questi periodi.
Il problema non è dunque di ragione o ragioni, ma di sentimenti,
istinti, impulsi da una parte e interessi dall'altra: due forze rispetto
alle quali l'Illuminismo soccombe da sempre. Sfugge a molti che queste
conclusioni hanno immediata ricaduta anche sul lavoro immateriale, che
ottiene cambiamenti solo con la elaborazione soggettiva dei sentimenti
o con la ristrutturazione materiale degli interessi.
2. Il Grande Fratello, quando serve, non cè
Dov'era Echelon? Il grande occhio satellitare che tutto vede, il mega
controllo telematico che traccia ogni messaggio mail, le tecniche di
decrittazione ultrasofisticate o non sono che una fantasia persecutoria
alimentata da un immaginario che ha bisogno dell'occulto per compensare
l'aridità e la banalità del visibile, oppure sono un alleato
intenzionalemnte omeno collusivo col terrorismo. Gruppi che da mesi
o anni preparano attentati, si addestrano, spendono soldi, e soggetti
noti, da anni in cima alle liste di pericolosità che superano
frontiere, prendono residenze, lavorano: tutto senza che Echelon se
accorga ! O il Grande Fratello è un'invenzione, oppure esiste
solo per il controllo dell'uomo comune. Oppure ancora: il controllo
spionistico planetario è una invenzione che serve da alibi per
ogni ribellione, oppure esso è usato ad intermittenza per consentire
a qualche ribellione di esprimersi offrendo un alibi al rafforzamento
dell'ipotesi imperiale. Per la seconda volta in tre mesi pero' registriamo
la distrazione o la sospensione del "panopticon".
3. Lorsignori sono stupiti?
Nessuna spiegazione ragionevole esiste per i terroristi, come per lo
stupore degli USA nel registrare tanto odio verso di loro, come per
l'innocenza di chi si crede e professa innocente, come infine per la
piaggeria mostrata dalla maggioranza dei Paesi occidentali. I terroristi
non possono non sapere che, dopo i morti, i più danneggiati dalla
loro azioni saranno i popoli arabi. Gli Usa non possono non sapere che,
avendo fatto per 50 anni guerre in tutto il mondo, hanno lasciato dietro
di loro una scia di migliaia di vedove, orfani, mutilati in attesa di
una qualsiasi vendetta. La gente comune che si dichiara "innocente"
non può non assumersi la responsabilità di avere scelto
per mezzo secoli governi sordi alle guerre fatte in ogni angolo del
pianeta, purchè non nel loro Paese; di avere taciuto di fronte
ai bombardamenti su città come Bagdad, Kartoum e Belgrado (per
non citare le vecchie Hanoi e Sagon); di trattare ogni giorno, con superiorità
o disprezzo, i vu' cumpra' dalla pelle più abbronzata della sua.
E infine, i paesi occidentali non possono non ricordarsi che nessun
alzabandiera è stato fatto a Washington in occasione delle stragi
di piazza Fontana, della stazione di Bologna, del cielo di Ustica; nessun
minuto di silenzio si è registrato a Roma dopo la strage di Chabra
e Chatila; nessuna solidarietà è stata espressa alle migliaia
di curdi vittime della Turchia; nè alle migliaia di ceceni uccisi
dalla Russia. In mezzo secolo di guerre evitate si sono registrate più
vittime che nel mezzo secolo precedente di grandi guerre realizzate,
ma i Paesi "democratici" sono stati distratti quando non complici.
4. La difesa della scissione fra bene e male
"L'Islam è altro": il che viene detto sottintendendo
che altro è peggio. L'ipotesi di conflitto fra civilizzazioni
si autoavvererà anche grazie all'ultimo misfatto di chi sembra
mascherarsi dietro una fede. La Terza Guerra mondiale sarà, come
alcuni profetizzano, nel 2010, ma le Twin Towers ne sono una prova tecnica.
L'assalto irrazionale e criminale alle Torri compatta l'Impero d'Occidente,
e la ritorsione di questo rafforzerà l'unità dell'Islam.
A nulla vale ricordare che nelle vene d'Europa scorre il sangue musulmano
degli esegeti di Acquino, degli inventori dello zero, dei costruttori
di Siviglia. O che il sangue più versato nel mondo è stato
per mano di governi, terroristi, ribelli, missionari sedicenti "cristiani":
i veri inventori delle guerre di religione in tutte le latitudini. Ciò
che importa all'opinione pubblica di Occidente è vedere sè
stessa come il Bene e qualcun altro, ora l'Islam, come il Male. La scissione
è il dispositivo infantile dell'identità. La identificazione
del nemico è il dispositivo infantile della socialità.
Paesi che hanno assai più di diverso che di comune (valori, sentimenti
e interessi materiali) d'improvviso si uniscono, non in un matrimonio
ma in una falange, pronta a colpire sotto l'egida dell'imperatore. Paesi
vicini al collasso dell'identità nazionale d'improvviso si ricompattano
intorno ai segni della guerra: bandiere, inni, sfilate. Questa
scissione così drammatizzata, forse indica l'intuizione dell'Occidente
che solo una grande tragedia può aiutarlo a crescere, come quando
un adolescente fantastica, con un misto di orrore e piacere, che solo
la morte dei genitori può aiutarlo a diventare adulto.
5. La rivolta mostra il suo viso conservatore
anche attraverso i mezzi che usa
Un attentato vigliacco con 1 o 5.000 morti può apparire a chi
lo fa, come qualcosa di eversivo e per certi versi rivoluzionario.
La morte su scala industriale, come levatrice della storia, è
l'idea piò grottesca e reazionaria mai apparsa. La morte violenta
si autoalimenta a spirale e abbassa l'energia e la speranza dell'umanità;
la morte violenta uccide il futuro. Il contraltare del terrorista che
porta la morte è il generale che porta la morte. Qualche fatto
appare certo, a riprova che la violenza terroristica è solo un
atto "conservatore":
- il primo provvedimento dell'Amministrazione Usa è stato
lo stanziamento di 40.000 miliardi a favore dell'industria bellica
- le tiepidezze verso lo "scudo stellare" spariranno ben
presto, e si farà
- controlli, divieti, permessi, investigazioni aumenteranno progressivamente
su tutto il pianeta
- se l'unità e la legittimità del G8 potevano essere
incrinate, ora sono indiscutibili
- ogni opposizione politica, in Occidente ed anche nell'Islam, sarà
per qualche anno azzerata
- governi vacillanti e molto discussi, ora si rafforzeranno e diventeranno
stabili
- la globalizzazione imperfetta di prima ora è destinata
ad accelerare
6. La controdipendenza afferma ciò che nega:
potere e rivolta colludono
Non possiamo arrivare a dire, come altri, che l'attentato negli Usa
è stato pilotato, assistito, sostenuto da agenzie interne. Certo
è che il terrorismo ha fatto un grande favore a molte agenzie.
Come d'altronde la repressione, la guerra cieca, i bombardamenti occidentali
fanno e faranno un grande favore a molti gruppi terroristici. Come i
lupi ed i lupattieri, i forestali e gli incendi, i criminali ed i poliziotti,
anche i terroristi ed i Poteri si alimentano reciprocamente.
Ognuno dei due poli esiste e si rafforza grazie all'altro; viene riconosciuto
dall'esistenza del'altro; sana le proprie contraddizioni interne grazie
all'antagonista. L'attacco agli Usa ha tolto ogni dubbio su chi è
il reggitore dell'Impero d'Occidente: la strage è insieme un'investitura.
Chi potrà obiettare agli Usa o criticare Bush, senza essere accusato
di collusione coi terroristi? Globalizzazione e occidentalizzazione
del mondo sotto le insegne imperiali americane subiranno un'accelerazione.
Parallelamente, la persecuzione di Bin Laden farà di un califfo
fra i tanti il leader del futuro sterminato impero musulmano. L'Islamizzazione
di una parte del mondo sarà meno contrastata. Stragisti e poteri
colludono simbioticamente. 7. Repressione-violenza-repressione
I fatti di New York e Washington offrono anche
una riflessione radicale sullOccidente, cui non possiamo sottrarci.
La nostra civilizzazione è uscita dalla barbarie attraverso la progressiva
liberazione e valorizzazione dei singoli soggetti individuali o collettivi,
dalla metafisica, dallimpero, dalle monarchie assolute, dallo
strapotere della ricchezza e dello Stato. Ciò che ha reso lOccidente
avanzato rispetto alle altre civilizzazioni non è stata la ricchezza,
né lindustrialesimo, né il consumismo, ma la conquista della libertà
e della dignità di ogni essere umano. Il cammino della Modernità, dalla
Magna Carta ai Movimenti di Liberazione degli Anni Sessanta, è stata
una scalata (pur con le tragiche deviazioni delle guerre mondiali e
dei regimi totalitari) al Paradiso del valore del Soggetto: bambino,
lavoratore, ebreo, nero, donna, disabile, o addirittura criminale. Nei
Paesi arabi il cammino della Modernità è anche più
lento: il Soggetto è lì ancora sottomesso alla tradizione,
alla religione, alla comunità. La povertà di molte aree
(non tutte) dei Paesi arabi è vistosamente collegata alla ancora
non avvenuta sovranizzazione del Soggetto. La spirale repressione-violenza-repressione
sarà d'ora innanzi non solo alimentata dalle derive interne dei
sistemi "cristiano" e "islamico", ma anche rafforzata
dalle relazioni fra i due. La cristianità troverà nuove
ragioni per reprimere grazie alla minaccia islamica, e quest'ultima
ne troverà altrettante grazie alla minaccia "occidentale".
Quando il Soggetto è represso in ogni angolo del suo spazio vitale,
i sintomi auto ed eterodistruttivi sono ineludibili. Il suicidio e la
violenza (in tutte le diverse forme possibili) non possono che aumentare
come sintomi nevrotici di una progressiva e reciproca repressione. La
quale aumenterà per controllare i sintomi distruttivi che cresceranno,
in una spirale sempre meno vivibile, la cui meta minacciosa e ineluttabile
sembra una Terza Guerra Mondiale. E doloroso dirlo, ma New
York non è che linizio
.
(Adamus / settembre 2001)
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