AGGRESSIVI
MASCHERATI Quelli i cui messaggi sembrano innocui o neutri, ma riescono a farti sentire una merda |
"Ogni comunicazione ha
un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione Siamo abituati a considerare aggressivi o offensivi i comportamenti
minacciosi o violenti, gli epiteti osceni, gli insulti, le affermazioni
denigratorie. Afferriamo immediatamente il messaggio ed i meta-messaggi
che contengono: sei un verme, ti disapprovo, ti odio. Non si tratta
di comunicazioni piacevoli, ma hanno un lato positivo. Ci consentono
di reagire in modo appropriato. Con una replica o con una fuga.
Possiamo difenderci da un'aggressione se è esplicita. Siamo meno abituati a riconoscere quelle comunicazioni (verbali o comportamentali) che nascondono la loro aggressività dietro un'apparenza innocua e neutrale. E siamo in grande difficoltà nel difenderci. Si tratta di comunicazioni non esplicitamente aggressive, ma contenenti una meta-comunicazione molto violenta. Può sembrare strano, ma questo tipo di aggressività implicita o mascherata è molto più diffusa di quella esplicita. La comunicazione aggressiva classifica chi la emette fra gli ostili,
gli avversari, i nemici: il che rende più semplice la difesa. Le meta-comunicazioni aggressive appartengono a due categorie, spesso fra loro intrecciate: la svalutazione o disconferma, e il potere. Entrambe le categorie sono spesso aggravate da sfumature di colpevolezza. I meta-messaggi sono decodificabili in sintesi come "tu non esisti", "non sei nessuno", "io sono importante, tu no", "io comando, tu ubbidisci", "in ogni caso, è colpa tua". Possiamo anche classificare le meta-comunicazioni aggressive per
grado di gravità. Al livello massimo di aggressività, inseriamo quelle meta-comunicazioni
che contengono insieme disconferme, dichiarazioni di potere e colpevolizzazione.
Il meta-messaggio occultato è del tipo "tu non esisti,
se esisti è per servirmi, e comunque è colpa tua".
I classici sono quelli che ti rimproverano "Non ti fai mai
vivo", ma non ti chiamano mai. Poi ci sono quelli che ti giudicano
accusandoti di essere "troppo giudicante"; quelli che
che ti accusano perchè "non vuoi ascoltare", dove
ascoltare significa fare quello che vogliono loro; quelli che "tu
non mi capisci", ma si guardano bene dallo spiegarsi; quelli
che "sei insensibile al mio problema", ma se ne sbattono
del tuo. |