Diversità, scarsità, sovranità e comunità: genesi e superamento dei conflitti (2011)


Il dibattito attuale sulla società italiana registra una strana contraddizione, relativamente al conflitto. Alcuni segnalano che mentre i popoli del Maghreb sono stati capaci di ribellioni (quasi pacifiche in Egitto e Tunisia, sanguinosa in Libia), in Italia il popolo sembra sopportare ogni nequizia del potere, limitandosi al mugugno. La conclusione è che in Italia c'è troppo poco conflitto. Altri invece segnalano che il clima nazionale è troppo conflittuale, perchè su ogni questione emergono fazioni litigiose, e perchè la vita politica sembra una "guerra per bande". A costoro l'Italia sembra troppo conflittuale.

Questa contraddizione non si colloca nel solco della tradizione per cui il popolo vede poco conflitto perchè non c'è una ribellione, e il potere vede troppo conflitto perchè c'è scarso consenso. Il fatto strano è che ci sono settori popolari che si sdegnano vedendo risse in Parlamento (che 30 anni fa erano considerate un successo dell'opposizione); e ci sono ampi settori del potere che inneggiano alle ribellioni maghrebine (che 30 anni fa avrebbero consiiderato pericolosi focolai di imitazione).

Il conflitto nasce dalla diversità, dalla scarsità e dalla sovranità, dentro una comunità.
Due o più soggetti entrano in conflitto perchè diversi nei comportamenti, nelle opinioni, nei desideri, nei valori. Ma ciò potrebbe non bastare. E' essenziale che la diversità sia accompagnata dall'appartenenza alla stessa comunità. Confliggono solo i diversi che appartengono alla stesso spazio, fisico o psichico. Le separazioni coniugali e le secessioni nazionali sono modi di soluzione dei conflitti, mediante l'esclusione e la rottura della comunione-comunità.

Il conflitto può nascere anche fra uguali, se in un contesto di scarsità. Possiamo avere gli stessi pensieri e desideri, la stessa cultura, gli stessi valori ed entrare in conflitto perchè la realtà in cui siamo immersi non consente a tutti le stesse soddisfazioni. Il conflitto può nascere dalla competizione per l'ottenimento di "oggetti scarsi". Anche qui gioca un ruolo cruciale l'appartenenza. Il conflitto competitivo nasce da una scarsità esistente nello stesso spazio fisico o psichico. Due persone simili in tutto possono volere lo stesso partner. Due impiegati possono ambire allo stesso posto da dirigente.

Il conflitto è generato da una sovranità equilibrata fra due o più parti. I soggetti entrano in conflitto se hanno una simile possibilità di esprimersi ed un simile titolo per farlo. Schiavo e padrone non entrano in conflitto finchè il primo non prende coscienza del suo diritto pieno alla sovranità. La diversità o la competizione, non diventano conflitto senza una equa distribuzione della sovranità. E questa ancora non basta a generare conflitto, se non agisce in un comune contesto.

+ appartenenza alla comunità >
+ conflitto
+ disappartenenza alla comunità >
- conflitto
+ scarsità
+ abbondanza
+ diversità
+ conformismo
+ sovranità distribuita
+ sovranità concentrata
+ espressività
+ repressione

Chi oggi vede in Italia poco conflitto è chi vive più drammaticamente la scarsità, chi desidera più valorizzata la diversità, più distribuita la sovranità, e più aperta l'espressività. Chi considera l'Italia troppo conflittuale, è chi considera l'abbondanza maggiore della scarsità, chi auspica più uniformità di vedute, maggiore concentrazione della sovranità e più "educata" l'espressività. Questo dunque spiega perchè sul tema del conflitto ci siano posizioni trasversali.

La riduzione del conflitto può avvenire in molti modi, ma tutti a loro volta conflittuali, salvo uno. Si può diminuire la diversità a rischio di perdere la creatività; o aumentare il conformismo, a rischio di perdere il futuro. Potremmo aumentare la distribuzione della sovranità, col pericolo di facilitare separatismi o secessioni; o potremmo concentrare la sovranità in poche mani, col pericolo di scivolare verso soluzioni autoritarie. E' possibile anche liberare l'espressività, al prezzo di aumentare la confusione ed il rumore; o è possibile aumentare la repressione, al prezzo di stimolare rivolte e ribellioni.

La strada meno conflittuale per il superamento del conflitto è quella di operare sulla scarsità e l'abbondanza. Ridurre la scarsità e incrementare l'abbondanza, significa offrire a tutti la possibilità di essere diversi e conformisti, ma soddisfatti. Significa distribuire la sovranità, aumentando gli spazi in cui può esprimersi. Significa infine trovare modalità espressive, illimitate ed insieme confluenti.