Seminario LUOGHI E PROFESSIONI
DEL LOISIR (1995)
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PRESENTAZIONE Sono ormai 25 anni che mi occupo di animazione. Prima ero un giovane
che, non potendo pagarsi i divertimenti e le vacanze, li organizzava.
Nel 1969, del tutto inaspettatamente, fui chiamato a fare l'animatore
nel Centro Vacanze di Pugnochiuso, allora il primo del genere in Italia.
Non sapevo cosa avrei dovuto fare, ma la prospettiva di 3 mesi al
mare, tutto pagato, piu ottomila lire di paga al mese era irresistibile.
Ci misi un paio d'anni a rendermi conto di aver bisogno di imparare
qualcosa circa l'animazione. Nel 1971 frequentai un Corso breve presso
l'Isameps che riusci a dare un senso, un quadro, un contenitore alle
selvagge sperimentazioni che stavo facendo nel mio lavoro estivo.
Nel 1973, insieme ad alcuni animatori che mi si erano affiancati nel
lavoro estivo in Puglia, fondai l'Associazione Italiana Animatori
Tempo Libero-AIATEL, con l'intento dichiarato di "qualificare
l'animazione". In questi 25 anni, la strada che l'animazione,
professionale e volontaria, ha compiuto, e stata lunga. Oggi, alle
soglie del XXI secolo, l'Animazione si presenta come una delle opzioni
privilegiate nelle ipotesi di sviluppo culturale dell'Uomo. Il nostro secolo si conclude con la fine dell'Era della Scarsita, la emersione del paradigma del Benessere, la prevalenza dell'Immateriale, il recupero del bisogno di costruire. La salute, l'armonia, la bellezza, la soggettivita sono le nuove istanze sottotraccia degli ultimi dieci anni che ci saparano dal 2000. L'Animazione compira 35 anni proprio allo spirare del Millennio e si candida come una delle prassi sociali, protagoniste del prossimo secolo. Essa infatti ha saputo intuire ed ha contribuito ad accelerare il cambiamento epocale, iniziato negli Anni Sessanta e venuto a maturazione solo in questo ultimo decennio.In realta la scoperta piu potente del Novecento, capace di influenzare il prossimo Millennio e il computer, nel suo piu evoluto utilizzo di "ragnatela mondiale". L'ipotesi di una grande vittoria del "tecnopolio" multimediale, magari controllato da una conglomerata di dimensioni planetarie, ha una sola via antagonista: l'Umanesimo o, come si dice piu modernamente, la Soggettivita. La valorizzazione ed il potenziamento delle Soggettivita, individuali e collettive, e l'onda piu evidente di questa fine Millennio ma e anche la sfida piu importante del prossimo secolo: Tecnocrazia contro Soggettivita, Impero contro Arcipelago, Scarsita contro Benessere......Burocorporazioni contro Animazione. 1. Verso l'Eta della Luce L'Evo post-industriale avanza con il suo potenziale trasformativo in tutte le direzioni. Stanno mutando culture , valori, strutture, processi in migliaia di comparti che coinvolgono milioni di persone. L'eta di Efesto e dei Ciclopi, lavoratori del ferro, chiusi in profondi e oscuri antri, densi di caliggine e caldi di fuoco, sta terminando. E con essa muore l'eta di Bacco e di Dionisio, trasgressori e rivoltosi, festivi e sorridenti, euforici abitatori di selve e vigneti, teatri e orge. Fuor di metafora, e al crepuscolo il mondo dell'impresa industriale, con i suoi corollari di cultura del lavoro, ideologia dello Stato, rigida separazione fra feriale e festivo (quello preponderante su questo), di equivalenza fra produzione e struttura (il restante assegnato a sovrastruttura): L'animazione e nata "fuori e contro" la cultura dell'impresa e della separazione fra feriale e festivo: Essa si e sviluppata sull'ipotesi di usare il festivo (la creativita, il gioco, il gratuito, il teatro) per cambiare la vita e quindi lo spazio feriale. Ora lo scenario e radicalmente mutato. La rivoluzione meccatronica e l'Evo post-industriale impongono di riformulare la questione. Mi piace definire il prossimo futuro col nome di "Eta della luce", alla quale presiedono Aurora, Elettra, Iperione, Febo, ma anche Zeus e Lucifero. Il Terzo Millennio sara post industriale, e fondato sulla energia; l'elettricita e le scosse fulminose; la fusione e la diffusione; la trasformazione e la distribuzione dell'immateriale; la commistione tra feriale e festivo; la circolarita (e dunque la equivalenza) fra hardware (struttura) e software (sovrastruttura). Il termine "luce" ("fos") rimanda due termini greci di comune matrice linguistica: "saggezza" e "fisica".Il primato della fisica, intesa come studio della natura (cioe di "cio che si vede luminosamente") e vistoso fin d'ora e non e difficile prevedere che questa scienza fondera l'"Eta della luce".La saggezza ("sofia") e un sapere diverso da quello della "episteme" e del "logos", comprende un "sapere e fare cio che e vero" (Eraclito) che non e solo processo cognitivo, ma anche affettivo ed etico. Tuttavia non dobbiamo pensare ironicamente all'Evo della luce. Lucifero e la prima stella del mattino, che porta la luce; ma e anche il nome del diavolo, la cui matrice greca ("diaballo") non significa solo "scagliar contro", ma anche "portare alla luce". La luminosita non ha dunque solo un aspetto rassicurante e solare, ma anche una valenza eversiva ed ostile. Un Evo fondato sulla gestione da parte dell'uomo di cio con cui fu generato il cosmo (la luce, appunto "dapprima era la luce...") si annuncia insieme splendido e minaccioso. L'animazione sembra destinata a non avere piu un sistema dal quale estreniarsi, al quale opporsi, bensi ad operare dentro la costellazione della post-modernita, per aiutare l'uomo a non finire come Fetonte, bruciato dal sole. 2. La produzione dell'Immateriale Il sistema post-industriale si connotera sempre piu come produttore di beni immateriali. Anche quando si trattera di questioni puramente fisiche, il contenuto immateriale (cioe culturale) sara preponderante su quello fisico. Un microchip dell'ultima generazione contiene porzione irrilevanti, sia come quantita che come costo, di elementi "fisici", mentre incorpora un valore ed una quantita enorme di elementi "culturali". L'Evo industriale aveva operato, circa i processi di pensiero, (e dunque di liberta), una precisa separazione fra coloro che potevano e dovevano goderne -ricchi, intellettuali, capi e coloro che ne erano sostanzialmente esclusi -proletari, emarginati, subalterni. La divisione piu vistosa era quella prodotta dal discrimine economico, ma la piu profonda e importante era quella relativa alla liberta di pensiero. La quale, anche quando fu sancita dalla rivoluzione liberal-borghese, e stata sempre messa in discussione dalla organizzazione del lavoro e sociale della civilta capitalistica, industriale e di massa. Il sistema post-industriale sta operando una trasformazione incredibile nella direzione auspicata per oltre due secoli da milioni di uomini: la progressiva riduzione dei lavori che richiedono forza fisica, dei lavori pericolosi o faticosi, dei lavori del tutto privi di contenuti intellettuali; la sensibile contrazione del tempo di lavoro nell'arco della giornata, della settimana, dell'anno e della vita; la graduale autonomizzazione e responsabilizzazione sul posto di lavoro. Naturalmente questo scenario onirico avra lunghi periodi di transizioni, prima di estendersi a livelli planetari. La transizione passera attraverso stadi gia sperimentati della Storia: l'uso di nuove forme di schiavitu e sfruttamento (verso i ceti deboli dell'Occidente e verso popoli immigrati) e la conquista di nuovi territori (questa volta nello spazio). L'Eta della luce si sviluppera quindi attraverso successi sempre piu luminosi e conflitti sempre piu radicali. Una cosa appare certa: la vecchia divisione dell'Evo industriale -elite contro massa - sembra destinata a mutare in una nuova divisione - maggioranza integrata al sistema e minoranza sottomessa. La maggioranza avra la caratteristica di essere coinvolta nella produzione di beni immateriali, quindi di operare in organizzazioni sofisticate che richiedono prestazioni sofisticate: avra dunque non solo il diritto, ma anche il dovere alla cultura ed al pensiero. La "sofia" (consapevolezza e sapere, scienza ed etica) dovra connotare i milioni di uomini protagonisti dell'Eta della luce. Gli uomini del Terzo Millennio, chiamati a vivere e gestire la complessita avranno l'esigenza di ricorrere a tutto il loro potenziale, ed il loro potere dipendera da quanto sapranno rendere possibile la loro "luce"(sofia e fisica) potenziale. 3. Il modello della "spugna". Gli oltre due secoli di cultura industriale hanno fondato il loro
sviluppo su un baratto proposto alle masse e da queste accettato:
piu benessere in cambio di meno liberta di pensare, e in ultima analisi,
minor potere. Corollario di questa proposizione di fondo: il consumo
della forza lavoro, prodotta durante la prestazione, deve essere ricreato
nel tempo libero. In cambio di questa promessa di ricostituzione della
forza lavoro nel tempo libero, piu liberta di pensare e dunque piu
potere nella sfera extra-lavoro. Del baratto diabolico, la animazione
ha sempre sostenuto la illusorieta e la dannosita, sulla base dell'assioma
che pensiero, liberta e potere non sono divisibili nella persona.
La cessione della liberta di pensare e del potere sul luogo di lavoro,
non poteva essere compensata nel tempo libero; semmai la schiavitu
si 4. Animazione per gli uomini di Vulcano o per uomini della Luce? Fino agli inizi degli Anni Ottanta l'Animazione poteva suscitare l'impressione di essere anti-istituzionale e controculturale, in quanto si poneva a favore dell'aumento della liberta e del potere dei soggetti contro le elites di controllo.In questo scorcio di secolo la situazione e mutata in modo impressionante. Sono le elites del controllo, nelle organizzazioni produttive e sociali, a chiedere un salto in avanti del sistema e dunque un incremento della liberta e del potere dei soggetti. Creativita, socialita, espressivita, condecisione e cambiamento si
sono trasformati da termini allarmanti e vagamente eversivi, in parole
d'ordine dei gestori del sistema socio economico occidentale. La sfida
della complessita e la competizione a livelli planetari impongono
ai gestori dei sistemi una ridistribuzione della liberta e del potere.
Per gli uomini della Luce l'animazione e dunque una risorsa, in quanto
capace di sviluppare il potenziale umano e organizzativo, in tutte
le dimensioni possibili. La scuola sembra ormai fuori gioco per la
corsa all'eta della luce. Semmai essa continuera a preparare la base
minima della Cultura industriale, laddove il salto verso la cultura
post-industriale sara affidato a forme e luoghi della formazione continua
e diffusa, nelle quali l'animazione avra un luogo centrale. Non va
tuttavia dimenticato che l'Eta della luce portera con se sempre maggiori
contraddizioni. In particolare, una lunga epoca di transizione vedra
vaste minoranze deboli (immigrati, giovani, anziani, handicappati,
emarginati) poste in condizioni peggiori delle attuali. Questi "uomini
di Vulcano" tenuti fuori dai processi produttivi avanzati, relegati
nel precariato, troveranno un aiuto nell'animazione? In linea teorica
possiamo dire di si, perche anche costoro possono beneficiare di pratiche
di sviluppo del potenziale. 5. Quale Animazione? Per noi l'animazione e sempre stata, ed e ancora, una pratica sociale
finalizzata alla presa di coscienza ed allo sviluppo del potenziale.
Il suo fine ultimo e dunque l'aumento della liberta e del potere degli
individui, dei gruppi e delle comunita. Liberta di pensare al di fuori
di soggezioni, condizionamenti e manipolazioni; e potere di fare e
di trasformare, di creare cio che e possibile, attualizzando il potenziale.
Questa impostazione implica l'ipotesi di liberta negate o potenzialita
inespresse, cioe parte da una visione dell'Uomo come Soggetto della
Storia e come sistema pluridimensionale. Fino ad oggi l'animazione
si e occupata di creativita, socialita, gioco, autonomia, espressivita,
condecisione, perche queste dimensioni erano le piu negate e represse
della Cultura di Vulcano. L'Eta della luce ha bisogno di queste dimensioni,
cioe ha bisogno di uomini piu liberi e con maggiore potenziale/potere.
Quali dimensioni saranno represse nell'Evo post-industriale? Forse
la sicurezza, messa in crisi da processi di accelerazione del cambiamento.
Oppure la privatezza, dai sistemi di cablatura planetaria. Oppure
ancora il senso della totalita ed unita, minacciato dalla frastagliata
lacunarita e dalla propensione frattale del modello "a spugna" 6. Animazione dove e come. Oggi il quadro delle potenzialita dell'animazione e vastissimo, perche la scena post-industriale sta mutando radicalmente. I tradizionali settori del tempo libero e della cultura stanno da una parte estendendosi enormemente, dall'altra trasformandosi in industrie. Il settore produttivo sta evolvendosi verso il terziario avanzato, luogo di alta tecnologia e alto profilo intellettuale, percorso da istanze che erano tipiche del tempo extra-lavoro: creativita, flessibilita, socialita, espressivita, gioco, ecologia. La Formazione sta allungando la sua ombra su tutta la vita e la societa,
non sotto forma di vecchia istituzione, ma sub specie di educazione
ricorrente, informazione dilagante, sensibilizzazione continua. La
Sanita diminuisce la sua attenzione per la cura, spostandola verso
la prevenzione, cioe l'educazione e la sensibilizzazione, la modificazione
degli stili di vita e delle modalita di convivenza sociale. L'Assistenza
sta perdendo i suoi connotati di elemosina, per spostarsi sul fronte
emancipazione, con la valorizzazione del potenziale auto-aiuto. L'arte,
lo spettacolo e lo sport si avviano ad essere pratiche di massa, e
percio richiedono il recupero delle motivazioni e delle attitudini
a praticarli. Il lavoro cessa di essere sicuro, stabile e dipendente;
esso si connota sempre piu come mobile, mutevole e autonomo. Percio
richiede la valorizzazione di risorse imprenditive sopite negli ultimi
decenni. L'impegno casalingo diminuisce, l'eta di entrata al lavoro
si eleva e quella di uscita si abbassa: questo porta alla ribalta
milioni di giovani, donne e anziani con un tempo disponibile enorme
e difficilmente riversabile nel sistema produttivo, che, con l'aumento
dei processi di automazione, richiede sempre meno forza lavoro. Occorre
allora progettare un nuovo Tempo Libero, un nuovo lavoro, un nuovo
tipo di Educazione, di Sanita e di Assistenza, diverse connessioni
fra uomini e gruppi. Ecco dove l'animazione puo fare molto. Poi ci
sono i nuovi rischi che probabilmente l'Eta della Luce offrira: la
perdita della sicurezza, del senso di unita e delle emozioni.L'animazione
dovra dunque forse impegnarsi a trovare nuove metodiche e nuove tecniche
per aiutare i soggetti e le comunita a gestire e controllare (senza
negazioni) l'insicurezza, la de-territorializzazione, l'isolamento
e la vita emotiva. Non si tratta tanto di conoscenze teoriche o di
abilita tecniche, che possono essere acquisite con processi di formazione
e addestramento, coi mass media interattivi, con gli strumenti informatici;
si tratta semmai di "competenze umane". L'Eta della Luce,
per essere vissuta coi minori danni per l'Uomo, richiede soggetti
pieni, pluridimensionali, liberi e "potenti", cioe possessori
di potenzialita umane, complesse e sofisticate.I Ciclopi hanno bisogno
di "sofia" e "fisica" (cioe di Luce) per vivere
nell'Eta della Luce. |