La 3° CONFERENZA NAZIONALE
DELL'ANIMAZIONE ITALIANA si fonda su due ipotesi in negativo ed una
in positivo.
La prima ipotesi in negativo è che l'EFFIMERO sia morto e debba
ora essere seppellito. Tale approccio ai problemi della cultura e
del tempo libero si è rivelato insostenibile sul piano economico:
il suo "gigantismo" barocco e decadente, oltre che evasivo e superficiale,
richiedeva stanziamenti sempre più onerosi. Ma si è
rivelato inaccettabile anche dal punto di vista politico: la sua caratterizzazione
da "panem et circenses" esprime infatti una ispirazione totalitaria,
che ha contribuito ad espropriare la gente dell'autonomia e della
iniziativa.
La seconda ipotesi in negativo è che la morte dell'effimero
non può significare un ritorno alla cultura "alta", accademica,
quanto sclerotica, comunque sempre d'elite. Ne può significare
un semplice ritorno alle istituzioni tradizionali e polverose o alle
strutture faraoniche. La cultura accademica, le istituzioni e le strutture
devono essere tutelate e gestite come un "hardware", importante ma
inservibile senza il "software", cioè i programmi e gli operatori.
L'ipotesi in positivo è nel carattere stesso dell'attuale rivoluzione
post-industriale. Ciò che venti anni fa l'animazione propugnava
(la socialità, il corpo e la natura, la creatività,
l'espressività) era considerato con sospetto e ostilità
dal complesso sistema politico e produttivo del Paese. Non erano rari
i casi nei quali queste attenzioni erano tenute in odore di sovversione.
Oggi l'animazione si trova in un contesto socio-economico opposto.
Sono ora le imprese, le grandi burocrazie statali e multinazionali
a chiedere una crescita del "fattore umano" nella direzione espansiva
ed evolutiva. È insomma lo stesso sistema a chiedere lo sviluppo
generalizzato di potenziali prima repressi come la socialità
(il lavoro d'equipe), la fisicità (intesa come equilibrio psico-fisico
e ambientale), la creatività (intesa come pensiero divergente
ed innovativo).
Ciò che venti anni fa era considerato pericoloso, è
oggi valutato essenziale perché il sistema economico e sociale
occidentale possa affrontare preparato l'inizio del Terzo Millennio.
L'animazione è dunque una pratica sociale omogenea all'Evo-Post-Industriale,
e questa Conferenza intende dimostrarlo.
* Estratto da Notizie
AIATEL, n.31, maggio-agosto 1986
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