Unione Europea
L'Unione Europea sarà la tomba dell'Italia. Non abbiamo la
solidità di Francia, Germania o Inghilterra. Non abbiamo l'energia
e l'entusiasmo di spagnoli e irlandesi. Non abbiamo il diritto all'
illegalità come i Paesi dell'est.
Seduzione
L'etimo esatto di sedurre non è portare a sè, ma traviare,
dirottare, portare fuori strada (sed-duco). La sedotta è la
traviata. La seduzione è la differenza che abbaglia e stupisce,
converte, diverte e perverte.
Libertà
La moltiplicazione delle opzioni non è garanzia di libertà,
ma di dispersione, di distrazione e di superficialità: di angoscia.
Il plurale esterno diventa una psicosi se non è accompagnato
da un plurale interno che sia anche un insieme.
Sociale
Quelli che lavorano nel "sociale" sono talmente impegnati
ad aiutare i "lontani" da permettersi di trattare i "vicini"
come cose.
Quando finisce il lutto politico?
Dopo quanti anni si dimenticano i lutti ed i conflitti politici? Dopo
che è morto l'ultimo contemporaneo di quei fatti. Nei casi
gravi l'ultimo figlio dei contemponei. Parliamo ancora di "fascismo"
e non più di "papismo". Discutiamo di fascisti e
comunisti e non più di guelfi e ghibellini. Questo non ci consente
lo stupore per la guerra arabo-isrealiana.
Chi l'ha detto?
Il passato è un racconto, il futuro è un mistero, il
presente è un dono....per questo si chiama così.
I guru sono peggio degli sterminatori?
Qual e' il motivo per cui i mass media mostrano tanti sensi di colpa
trattando assassini e stragisti con riguardo e comprensione, e diventano
sadici verso particolari criminali "minori" come i maghi
o i guru delle sette?
Logicamente, è inspiegabile. Dovrebbe infatti essere piu' facile
trovare attenuanti e giustificazioni per chi spilla soldi, anche se
in cambio di servizi per lo meno equivoci, piuttosto che per chi stermina
la famiglia, o ammazza la vicina di casa. Invece, no.
La moglie o la madre dell'assassino sono anch'esse "vittime della
follia". Il marito della fattucchiera o la moglie del santone
sono sempre complici. Credo che la spiegazione sia psico-logica, cioè
segua la logica della psiche.
Maghi e santoni agiscono sull'influenzamento, quindi competono col
regime mass-mediatico. Se una fanciulla scappa di casa per fare la
suora o la velina, viene difesa nel suo diritto alla libera scelta.
Se invece scappa in una comunità settaria è sicuramente
stata coartata, plagiata, manipolata. L'influenzamento del regime
è dato per normale, quello di organizzazioni non omogenee è
sempre considerato illegittimo. Le ragioni dell'ostilità verso
influenzatori non integrati risiedono in una mera dinamica di competizione
e gelosia: nessuno deve possedere le menti dei Cittadini, a meno che
non sia autorizzato dal regime.
Per i soldati italiani morti in Iraq
C'è un solo modo per essere solidali con i soldati morti: urlare
forte "MAI PIU' IN GUERRA., PER NESSUN MOTIVO E IN NESSUN LUOGO".
Tolleranza
Noi siamo molto tolleranti. Accettiamo tutti i valori....che condividiamo!
Notizie da cancellare
Notizia nefasta1. Viene varato in gran pompa un sottomarino italiota
dalle prestazioni fantascientifiche: sarà per mantenere la
pace in qualche civiltà con 50 secoli di storia alle spalle?
Notizia nefasta2. Il giornalista garrulo annuncia la buona notizia.
Si sta pensando di ammettere le donne nei sottomarini. Che conquista!
Forse e' stato per questo che abbiamo avuto un secolo di femminismo!?
Che faccia tosta!
Sono appena morti i carabinieri italiani in Iraq. Nuove povere vittime
della follìa di Bush, Blair, Berlusconi e compagni. I portaborse
intervistati invitano a non creare "beghe di cortile", definendo
con questo termine gli inviti a smettere subito le finte "missioni
di pace". Come se una dozzina di morti in un solo colpo non fossero
un elemento sufficiente per un legittimo dissenso sulle follìe
belliciste.
Il diritto ad essere considerati uomini
I gazzettieri nostrani non si smentiscono nemmeno di fronte alle peggiori
tragedie. Gli italiani morti in Iraq vengono chiamati "ragazzi"
o "giovani"...mai uomini!
Martiri o guerrieri?
La parola "martire" deriva dal greco "testimoniare".
Martiri erano i primi cristiani, che per testimoniare la loro fede
si facevano uccidere. Coloro che muoiono con le armi in mano, anche
se per difendersi, sono combattenti, guerrieri o assassini (secondo
i casi). Per morire con le armi in mano forse ci vuole coraggio, ma
ce ne vuole molto di più nel farsi uccidere disarmati. Non
insultiamo i veri martiri, chiamando con questo nome i guerrieri.
L'idea che il terrorismo si debba combattere con le armi è
barbarica, quanto quella dei terroristi. Chi fa la guerra è
un terrorista, solo più organizzato, con più mezzi,
e con una migliore retorica.
Amo gli Usa ma....
Il Paese campione della democrazia "da esportazione" ha
fondato la sua prosperità sullo schiavismo dei neri (XVIII
e XIX secolo), poi sul genocidio dei pellirosse (XIX secolo), infine
alla partecipazione attiva a circa 100 conflitti armati nel mondo
(XX secolo) con il ricorso -unico nella Storia- alla bomba atomica
su due agglomerati civili. Durante il percorso, la pena di morte legale
è stata una costante, insieme al numero più alto al
mondo di carcerati rispetto alla popolazione, e all'uso del delitto
e del complotto come regolatore del processo politico (nessun altro
Paese "democratico" ha avuto lo stesso numero di presidenti
o leaders politici feriti o assassinati da "ignoti").
Stampa libera
Da sempre tutti a osannare la libertà di stampa inglese. Che
evidentemente è libera solo finchè dice cose non vietate.
L'erede al trono può avere tutti i vizi che vuole, ma ora sappiamo
che è anche il rampollo di un regime censorio.
Che faccia tosta!
Sono appena morti i carabinieri italiani in Iraq. Nuove povere vittime
della follìa di Bush, Blair, Berlusconi e compagni. I portaborse
intervistati invitano a non creare "beghe di cortile", definendo
con questo termine gli inviti a smettere subito le finte "missioni
di pace". Come se una dozzina di morti in un solo colpo non fossero
un elemento sufficiente per un legittimo dissenso sulle follìe
belliciste.
Martiri o guerrieri?
La parola "martire" deriva dal
greco "testimoniare". Martiri erano i primi cristiani, che
per testimoniare la loro fede si facevano uccidere. Coloro che muoiono
con le armi in mano, anche se per difendersi, sono combattenti, guerrieri
o assassini (secondo i casi). Per morire con le armi in mano forse
ci vuole coraggio, ma ce ne vuole molto di più nel farsi uccidere
disarmati. Non insultiamo i veri martiri, chiamando con questo nome
i guerrieri. L'idea che il terrorismo si debba combattere con le armi
è barbarica, quanto quella dei terroristi. Chi fa la guerra
è un terrorista, solo più organizzato, con più
mezzi, e con una migliore retorica.
Il secondo evo coloniale
La stagione del nuovo colonialismo è iniziata con l'11-9. Il
primo sviluppo economico dell'Occidente, iniziato col genocidio delle
civiltà amerinde e con lo schiavismo del popolo africano, è
continuato, nel 4 secoli successivi, sulla bocca dei cannoni. Il Novecento
ha costituito una pausa che non poteva continuare, a meno di accettare
il declino della nostra civilizzazione. Bin Laden e Bush hanno dato
il via ad una seconda stagione coloniale, di cui l'Iraq è stata
la prima vittima.
Cultura
mafiosa
La vicenda Parmalat, aldilà del disastro economico
e finanziario, è una spia della cultura mafiosa che da sempre
ispira l'oligarchia dominante. Tanzi da anni finanzia i politici di
ogni versante e levatura. Il che non solo gli rende benevolo il ceto
politico, ma per estensione anche tutte le camarille, cordate e corporazioni
che l'oligarchia controlla: dirigenti di banca, magistratura, finanzieri,
funzionari di Enti pubblici. Ciò che appare del tutto legale,
è sostanzialmente una versione pacifica della cultura mafiosa.
Che consiste nella creazione di reti di complicità capaci di
annichilire, superare, manipolare l'autorità oggettiva dello
Stato.
Possiamo pensare tutto il male possibile di Berlusconi
(e lo facciamo), ma è evidente che c'è qualcosa sotto
il fatto che mentre l'imprenditore televisivo ha subito circa 500
ispezioni e controlli negli ultimi dieci anni, il "lattaio"
ne è rimasto del tutto esente. Oppure, il che è peggio,
ha subito altrettante ispezioni senza che nessuna irregolarità
sia stata portata alla luce?
Il mito dell'UE
La creazione della Unione Europea è il fenomeno più
mitico del dopoguerra. E' stata l'unica decisione presa da tutti i
partiti senza sostanziale opposizione. Nessuna forza politica significativa
si è mai opposta apertamente, in nessuna fase, al processo
di creazione della UE. Nemmeno circa il varo dell'euro. Malgrado nessuno
abbia mai spiegato i vantaggi che sarebbero derivati ai cittadini
dalla moneta unica. Malgrado siano stati chiesti enormi sacrifici
per l'allineamento del bilancio. Malgrado sia vistoso l'esempio di
Inghilterra e Danimarca che, senza aver adottato l'euro, se la cavano
benissimo. Malgrado siano sotto gli occhi di tutti i rincari seguiti
all'euro. Malgrado sia evidente che l'Europa ha sottratto in questi
anni gran parte delle autonomie a tutti gli enti locali (nella formazione,
nelle politiche sociali, nelle procedure amministrative, ecc.). Malgrado
tutto ciò ancora non si profila all'orizzonte nessuna forza
politica che sappia dire chiaro e forte: "abbiato sbagliato,
l'Europa è una bella idea, ma dibbiamo tornare indietro e ripensarci".
Il mito si fonda sulla propria intoccabilità.
Ora l'Europa sarà allargatissima e quindi funzionerà
peggio, come capisce chiunque conosca un po' di scienze umane. Impossibilitata
a crescere coi grandi ideali, si troverà unita solo nel far
crescere la burocrazia e nel coartare le autonomie locali.
La democrazia fra tecnocrazia e psicocrazia
Perchè non dare direttamente il governo del Paese all'Istat
o all'Eurispes? A sentire i politici di destra e di sinistra, la tecnocrazia
è il vero regime dell'Italietta post-moderna. Tutto va bene
perchè lo dice l'Istat; tutto va male perchè lo dice
l'Eurispes. La democrazia è fondata sul principio che il governo
debba essere gestito "a discrezione" del popolo, in base
ai ragionamenti ed ai sentimenti che gli sono propri in ogni momento
storico. La democrazia è assai più "psicocratica"
che "tecnocratica". Per esempio, la democrazia implica la
fiducia, la stima, l'appartenenza che non sono altro che sentimenti.
Non serve a niente che un ente statistico, ed ancor meno un professionista
della politica, ci dica che "le cose vanno bene" se siamo
convinti del contrario. Poco importa se abbia ragione l'Istat o l'Eurispes,
l'unica cosa che dovrebbe valere in una democrazia seria è
il "sentimento" popolare. Prima di tutto perchè è
quello che determina il comportamento di voto. Secondariamente perchè
è quello che presiede ai comportamenti quotidiani. Risparmio,
investimento, consumo, impresa si fondano sull'ottimismo, sulla fiducia,
sulla sensazione che il Paese abbia in vento in poppa. I dibattiti
dunque non dovrebbero centrarsi sul conflitto Istat/Eurispes, ma sul
perchè il clima nazionale sia quello che è (nero)e su
come sia possibile convertirlo in positivo. Che il clima sia nero
è palpabile ovunque: dai discorsi da bar centrati sui progetti
di fuga all'estero, alle vie di Milano deserte dopo le dieci di sera;
dall'incremento di scioperi e cortei, ai negozi sfitti ovunque.
Una seria democrazia dovrebbe quindi preoccuparsi della "psichica"
molto più che della "tecnica".
Le contraddizioni dell'Occidente1: guerra, terrorismo,
democrazia
L'Occidente perbenista, patriottico e benpensante trova giusto
che sia abbattuto un dittatore sanguinario come Saddam, e considera
"incidenti" gli oltre 10.000 civili iracheni uccisi. Per
abbattere una dittatura sanguinaria come quella di Saddam, la distruzione
di un Paese e la morte di 50.000 persone fra soldati e civili di tutte
le parti, è considerato un prezzo accettabile.
Il problema è che l'Iraq non è l'unica
dittatura del pianeta, che anzi vede i regimi non democratici in netta
maggioranza. Cosa fanno gli oppositori di un regime come quello dell'Arabia
Saudita, per citarne solo uno? Possono dare vita ad un partito di
opposizione? No, se vogliono invecchiare. Fanno del terrorismo, che
da sempre è l'arma da guerra dei "poveri". Così
è successo per decenni nei Paesi sudamericani.
Secondo la logica usata per l'Iraq, l'Occidente dovrebbe
vedere con simpatia quelli che combattono, coi loro mezzi, altre dittature.
Invece no. Quelli che combattono la dittatura saudita sono "terroristi
che vogliono destabilizzare" i Paesi arabi. Coloro che col terrorismo
combattevano i sanguinari dittatori sudamericani erano malvisti in
quanto "pericolosi agenti del comunismo". Quelli che combattono
i regimi dittatoriali arabi non sono accettati in quanto "pericolosi
agenti del fondamentalismo".
Secondo la ideologia dell'Occidente dunque:
- la definizione di "democratico" spetta all'Occidente
- il pianeta va ripulito da tutti i regimi non democratici
- il lavoro di pulizia non può essere gestito nè
da soggetti considerati "comunisti" nè da soggetti
considerati "fondamentalisti"
- la definizione di soggetto "comunista" o "fondamentalista"
spetta di nuovo all'Occidente
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