Noi siamo filo-americani
Noi siamo filo-americani.
Noi sentiamo gli Stati Uniti come i nostri figli,
coraggiosi ed avventati.
Noi proviamo compassione per i giovani
d'America
che a vent'anni si trovano
nel fango,
nella polvere,
sotto le bombe,
terrorizzati dalla morte,
dell'inferno della Mesopotamia.
Noi siamo filo-americani.
Per questo, siamo contro la guerra.
Sto con l'Iraq
Sto con l'Iraq.
Come l'11 settembre stavo con gli americani.
Sto con l'Iraq.
Come stavo con Belgrado.
Sto con l'Iraq.
Come stavo col Kuwait.
Sto con gli aggrediti,
contro gli aggressori.
Ecco perche' sto con l'Iraq.
Societa'dello Spettacolo
Lo Stato italiano ogni anno finanzia con soldi pubblici, un certo
numero di film. Dal '94 a oggi lo Stato ha finanziato 362 pellicole,
che in tutto hanno incassato 73 milioni di euro, con una perdita totale
di circa 400 milioni di euro. Pensate che di 362 film finanziati,
130 non sono mai usciti (da rivista Box Office). Chi ha detto che
siamo nella Seconda Repubblica: guardando a queste notizie, non siamo
ancora usciti dal fascismo!
Interposizione ONU
Perche' nessun marciatore italiano per la Pace ha ancora chiesto a gran
voce che l'Onu si tenga pronta ad intervenire con una Forza di Interposizione
in caso di aggressione Usa all'Iraq?
Scacco all'Onu e Terza Guerra mondiale?
Se l'Onu vota no all'intervento armato in Iraq, e gli Usa attaccano,
le Nazioni Unite si trovano di fronte ad un replay del pre Seconda Guerra
Mondiale. Un voto negativo sarebbe motivato solo con l'assenza di prove
provate sul possesso iraqueno di armi di distruzione di massa. Ma questa
stessa asserzione metterebbe gli Usa nella posizione di aggressori e
l'Onu nell'obbligo di intervenire come Forza di Interposizione. Se l'Onu
infatti dopo aver escluso l'attacco all'Iraq, lascia che lo facciano
gli Usa, denuncia la sua totale impotenza ed inutilità. A quel punto,
cosa o chi impedirebbe il trascinamento in guerra di Stati come la Siria
o la Libia o l'Iran, e magari anche di Russia e Cina?
STATO PEDAGOGICO
Per decenni abbiamo irriso il fascismo per il suo "demone" pedagogico:
fare tanti figli, mangiare autarchico, partecipare al sabato fascista,
praticare la ginnastica......Ora abbiamo la riprova empirica che il
Welfare State non e' che la riedizione bonaria e "scientifica" del fascismo.
Lo Stato italiano ha preso il ruolo sia del padre che della madre: non
fumate, mangiate bene, guidate col casco, fate moto, non comprate copie
pirata, siate casti.......Che meraviglia!
E I DIRIGENTI?
Ogni giorno scoppia uno scandalo legato alla corruzione degli operatori
pubblici. La reazione istituzionale è immancabilmente: aspettiamo il
verdetto del Magistrato. Viene da chiedersi perchè paghiamo centinaia
di milioni l'anno i dirigenti e i presidenti (nonchè le tasse annuali
per gli Ordini professionali).
E LE FORZE DELL'ORDINE?
Non passa sera che l'amena "Striscia la notizia" non denunci truffe
di maghi, benzinai, riparatori, commercianti e imprenditori. Viene
da chiedersi per cosa paghiamo le Forze (Forse) dell'Ordine. I vigili
urbani sono troppo occupati con le multe alle auto in divieto di sosta
e le licenze degli ambulanti per vedere le truffe dei benzinai? La
Guardia di Finanza è troppo occupata a perseguitare i falsificatori
di cassette, per accorgersi delle truffe dei maghi televisivi?
E L'AUTORITA' PER LA PRIVACY ?
Troppo occupata a regolamentare il terribile pericolo delle e-mail
non richieste, per accorgersi delle telecamere collocate in ogni angolo.
I NUOVI PARROCI
Ci siamo liberati a fatica dei Parroci che ci assordavano di prediche
quotidiane, su ogni aspetto della vita. Finalmente i Parroci hanno capito
che le prediche sono noiose, del tutto inutili quando non controproducenti,
sempre invadenti e sotto sotto autoritarie. Ora dobbiamo sorbirci ogni
giorno i nuovi predicatori televisivi, più fastidiosi e meno
autorevoli dei Parroci. Conduttori che raccomandano la solidarietà,
il cibo salubre, l'astensione del fumo, il casco in moto e la guida
con le cinture di sicurezza, ci subissano di prediche che annunciano
lo strisciante arrivo della nuova società eugenetica. Il nuovo
totalitarismo ha il camice bianco e il sorriso bonario del conduttore
tv.
Ultime
riflessioni prima degli spari
1. Autodeterminazione e non ingerenza
Nel delirio del dibattito sull'esportare/imporre la democrazia
nei Paesi islamici, sembra scomparso un concetto basilare del diritto
internazionale: l'autodeterminazione.
Questo valore è il corrispondente a livello internazionale
del concetto di sovranità. La democrazia si fonda sul principio
della sovranità del popolo (il demos) al suo interno, e della
sovranità dello Stato verso gli altri Stati. Anche laddove
il regime di un popolo è sgradito ai regimi limitrofi, il diritto
internazionale non consente alcuna ingerenza. Anzi, tale ingerenza
viene considerato un atto di aggressione che può arrivare a
giustificare una guerra fra Stati. Non sono stati rari i casi di guerre
scoppiate per semplici questioni di confine.
La critica alla dottrina dell'autodeterminazione e della non ingerenza,
si fonda sulla fattispecie di un regime totalitario e dispotico che,
non rispettando i diritti universali individuali, legittimerebbe l'ingerenza
di altri Stati. A sproposito, viene citato il caso del nazifascismo,
di cui il mondo si è liberato grazie all'intervento "esterno"
degli Stati Uniti. La citazione non è logicamente coerente,
perché l'ingerenza degli Stati Uniti a difesa degli Stati europei
non è avvenuta a seguito della emersione del carattere dispotico
del nazifascismo. Nessuno degli Stati di "democrazia doc"
come l'Inghilterra e gli Usa ha ma avuto da ridire sugli atti di dispotismo
di Hitler e Mussolini, come le leggi razziali, il confino o l'omicidio
delle opposizioni, la creazione dei "partiti unici". I "liberatori",
non sono intervenuti nemmeno dopo l'aggressione di Hitler a Austria,
Polonia, Francia: ma solo dopo l'attacco dei giapponesi a Pearl Harbor.
Dunque, la Seconda Guerra mondiale non è stata un caso di "buona
ingerenza" dei paesi democratici contro regimi totalitari, ma
una reazione ad una serie di deliberate ed esplicite aggressioni territoriali.
La stessa guerra del Golfo, pur essendo discutibile per altri aspetti,
ha avuto almeno l'apparenza di una reazione a difesa di un Paese (il
Kuwait) aggredito. Oggi è evidente che gli aggressori sono
gli Stati Uniti e l'aggredito è l'Iraq, come era chiaro nel
caso dell'Afghanistan.
Questa aggressione è stata giustificata via via con 3 diverse
motivazioni.
La prima è quella del legame fra l'Iraq ed Al-Qaeda. Questa
argomentazione è priva di legittimità per due motivi:
1) non è stato ancora provato il nesso univoco fra l'11 settembre
e Al-Qaeda; 2) non esiste alcuna prova giuridicamente seria di una
connivenza speciale fra Iraq e Al-Qaeda.
Se usiamo il criterio del fiancheggiamento, è innegabile che
i maggiori aiuti ai dirottatori sono venuti dagli stessi Stati Uniti
che li hanno ospitati e addestrati per anni, che non hanno saputo
intercettarli durante i dirottamenti, che non hanno ancora trovato
i mitici flussi bancari che avrebbero finanziato Bin Laden. Quanto
al legame fra Iraq e Al-Qaeda, è noto il carattere non religioso
del regime di Saddam. Per cui fra i paesi islamici, l'Iraq è
certo fra i meno coinvolti nel legame col fondamentalismo. Non è
escludibile che molti terroristi si siano addestrati in Iraq, ma non
si vede perché un Paese in cui avviene l'addestramento militare
sia più colpevole di una Paese come gli Usa, in cui è
avvenuto l'addestramento al volo.
La seconda motivazione addotta per l'attacco all'Iraq è quella
del possesso di armi di distruzioni di massa (atomiche, chimiche,
biologiche). Intanto, pochi notano che la certezza con cui questa
accusa è mossa da una parte dell'Occidente, si fonda sul fatto
che è stato proprio l'Occidente a fornire all'Iraq queste armi.
In secondo luogo, queste armi non sono state trovate. In terzo luogo,
anche se fossero trovate, non si capisce quale diritto hanno di lamentarsi
Stati che le armi di distruzione di massa le hanno in quantità
enormi, le producono, le vendono e le usano anche (in Vietnam esistono
ancora zone infestate dall'Agent Orange).
La terza motivazione è quella del dispotismo di Saddam e della
necessità di esportare la democrazia. Il concetto è
un ossimoro, come già l'Europa ha sperimentato nel Settecento
con le Costituzioni "octroyées". La sovranità
non può venire concessa -tanto meno con un bagno di sangue-
ma solo conquistata. La dottrina dell'autodeterminazione dei popoli
e della non ingerenza, sta alla base del diritto internazionale sulla
base dell'idea -seriamente democratica- che ogni popolo ha il diritto/dovere
di darsi le istituzioni che preferisce. Nessuno dall'esterno è
legittimato a decidere se il processo di creazione di queste istituzioni
sia legale, democratico o dispotico, oligarchico, totalitario, basato
su brogli. Se esiste una forma di prevaricazione del consenso, per
cui il regime di uno Stato non rispecchia la vera volontà del
popolo, è una questione interna. Gli altri Paesi possono interferire
con strumenti legali indiretti, che il diritto internazionale riconosce.
Nei casi di colpo di Stato per esempio, gli Stati esteri possono non
riconoscere il nuovo regime e non accreditare gli ambasciatori. Possono
interrompere gli scambi commerciali e culturali. Possono intervenire,
con azioni di interposizione e missioni di pace, come Nazioni Unite.
Gli Stati esteri possono anche interferire tramite aiuti diretti tesi
a sviluppare la società civile, o meglio, riducendo le barriere
doganali che solitamente ostacolano lo sviluppo dei Paesi poveri.
L'aggressione degli Usa e dei loro alleati contro l'Iraq non ha alcuna
giustificazione giuridica: è una mera azione di conquista.
Come tale diventa oggetto di un possibile, legale, intervento delle
Nazioni Unite. Le quali, come si sono mosse a difesa del Kuwait, non
possono non muoversi a difesa dell'Iraq, pena la scomparsa di ogni
loro credibilità.
2. Democrazie e non
L'Occidente considera la democrazia come "fine della Storia".
Come se questa forma politica, relativamente nuova nella storia umana,
fosse anche l'ultima possibile. La democrazia è un correlato
del processo di secolarizzazione e modernizzazione dell'Occidente,
che l'Islam rifiuta. La Terza Guerra mondiale avverrà proprio
perché l'Occidente, negando le sue radici tolleranti e democratiche,
si rifiuta di accettare questa realtà. L'islam è una
civiltà diversa e come tale ha lo stesso diritto di esistere
del cristianesimo protestante, moderno, secolarizzato, democratico,
che è l'ala vincente della civilizzazione occidentale. E' vero
che noi occidentali abbiamo introiettato la cultura, la lingua, i
valori statunitensi, ma è altrettanto vero che non possiamo
definirli come i migliori in assoluto: sono i migliori per noi. Per
esempio la Cina e l'India hanno meno analfabetismo degli Usa. La Cina
ha meno morti infantili degli Usa. I paesi islamici hanno il chador,
ma anche un tasso di stupri e di delinquenza, molto più basso
degli Usa. Una società secolarizzata come la nostra, mette
al primo posto dei suoi valori la libertà. Altre società
mettono al primo posto la religione, la comunità, la tribù:
come possiamo negare loro il diritto a questa diversità? Dal
nostro punto di vista, un Paese non democratico è un malato
da guarire, anche con la forza. Per i paesi arabi è l'Occidente
ad essere malato, anzi la malattia. Come possiamo dire se un popolo
che non si ribella sia oppresso o consenziente? Dopo la rivoluzione
del chador in Afghanistan, il chador non è scomparso: il che
significa che era una scelta condivisa da molte donne. D'altronde
noi italiani abbiamo per oltre dieci anni applaudito a larghissima
maggioranza una dittatura, e non avremmo gradito, intorno al 1935
un intervento americano per liberarci. Oltre a ciò, va ricordato
che gli Usa non sono credibili come difensori della democrazia nel
mondo. Per tutto il XX secolo hanno inventato, promosso, sostenuto
i regimi più sanguinari in Estremo e Medio Oriente, Sudamerica,
Africa, Caraibi. Un Paese che ha sostenuto Trujillo, Pinochet, Noriega
non ha titolo per giudicare Saddam Hussein.
3. Guerra al terrorismo
Terrorismo, guerra e repressione sono una catena che si autoalimenta,
come le faide mafiose. Il terrorismo, spesso è semplice delinquenza
criminale o ingerenza occulta di un Paese straniero. In ceri casi
nasce dalla impossibilità di esprimere il dissenso per vie
non distruttive. Quando una parte della società decide di ricorrere
all'omicidio come mezzo per sostenere le sue richieste, vuol dire
che l'intera società non mostra alcuna disponibilità
ad ascoltare le sole parole. Nel particolare caso del terrorismo islamico,
che resta un crimine inaccettabile -come la guerra, la sua eliminazione
passa attraverso un'analisi dei fatti.
E' un fatto che, malgrado gli osanna verso la democrazia, l'Occidente
sfrutta i Paesi islamici proprio grazie al fatto che non sono democratici.
Attraverso un legame di corruzione con le elites, l'Occidente acquisisce
benefici materiali (petrolio, minerali, commerci) e geo-politici (basi
militari, benefici monetari, influenze culturali). Se in tutti i Paesi
islamici si votasse legalmente e democraticamente su temi come: nazionalizzazione
delle materie prime, chiusura delle basi militari straniere, interruzione
dei flussi culturali (giornali, televisioni, films), come pensiamo
che voterebbe la maggioranza?
E' un fatto che l'alimentazione dei regimi autoritari ha una funzione
conservatrice e reazionaria, verso tutti quei popoli che, da sudditi,
non hanno alcuna possibilità di esprimere la loro sovranità.
Quali possibilità ha, un gruppo islamico che desidera liberarsi
del predominio occidentale, di farlo democraticamente? Per esempio,
è possibile per un gruppo dell'Arabia, creare un partito, prendere
la maggioranza nel Parlamento e votare legalmente la statalizzazione
del petrolio o la chiusura delle basi americane? Se qualcuno avesse
dubbi, c'è l'esempio algerino a dileguarli. In Algeria un partito
islamico fondamentalista ha vinto il primo turno delle elezioni, che
sono state sospese con un golpe appoggiato dall'intero Occidente.
La maggioranza dei popoli arabi sopporta, e forse anche condivide,
i regimi politici che ha. Quando dissente, non ha alcuna via legale
per farlo. Da qui il terrorismo.
Poiché è noto che una delle richieste principali del
fondamentalismo islamico è la liberazione del loro territorio
dall'occupazione degli "infedeli", come mai l'Occidente
non ha ancora iniziato un dibattito sull'ipotesi di una graduale evacuazione
delle basi militari dislocate in Medio Oriente?
Un altro problema che sorregge le rivendicazioni del terrorismo è
lo stato di deprivazione economica di molte aree del mondo arabo.
Ormai è noto che il sistema degli aiuti economici non funziona,
per il fatto che vengono intercettati dalle elitès locali.
L'Occidente ha un modo semplice di aiutare i Paesi poveri, ma non
lo prende in considerazione: l'abolizione dei limiti e dei dazi doganali
relativi alle merci che i paesi occidentali continuano a porre verso
i Paesi del Terzo Mondo. Ma questa "interferenza" non è
presa in considerazione, perché non consentirebbe di rafforzare
i legami fra le democrazie occidentali e le oligarchie dispotiche
medio-orientali o africane. La lotta al terrorismo ha dunque due strade
pacifiche possibili: il ritiro dall'occupazione commerciale e militare
dei Paesi Arabi, e l'aiuto economico mediante abolizione delle restrizioni
alle importazioni. Questo non farebbe dell'Islam un'appendice dell'Occidente,
ma consentirebbe la convivenza pacifica sul pianeta di due civilizzazioni
che altrimenti sembrano destinate allo scontro all'ultimo sangue.
PS: il giorno dopo che l'ONU avrà negato l'autorizzazione
all'attacco degli USA, si troverà di fronte ad un tragico empasse.
Secondo il diritto dovrebbe subito decidere una Forza di Interposizione
per "separare" l'aggressore e l'aggredito, ma non ne sarà
capace. Automaticamente sancirà la propria definitiva condanna
a morte. Si sgombrerà la strada all'Impero di occidente e si
legittimerà l'aggressione di qualsiasi Paese contro qualsiasi
altro. La Terza Guerra Mondiale sarà più vicina.
4. Antiamericanismo
I sostenitori della guerra accusano gli oppositori di antiamericanismo,
per il fatto che criticano gli Usa per la loro belligeranza, mentre
non mostrano la stessa sensibilità per le 100 guerre in atto
sul pianeta. Chi conosce appena un po' di psicologia sa che noi critichiamo
con più forza coloro che amiamo e che riteniamo simili a noi.
Critichiamo con ferocia gli Usa perchè siamo essenzialmente
affini. E perchè consideriamo gli Usa il paese leader dell'Occidente,
per cui le azioni di quel Paese ci rendono automaticamente corresponsabili.
Inoltre, aggiungiamo il fatto che quando un'etnìa, una tribù
o uno Stato non occidentale aggrediscono qualcuno, in genere non chiedono
all'Europa nè solidarietà, nè l'uso di trasporti
nè basi militari. Nel caso della guerra contro l'Iraq, cioè
contro un Paese islamico, l'aggressione Usa fa temere che le conseguenze
saranno pagate più dai Paesi europei che dagli Stati Uniti.
L'Europa ha sul suo territorio almeno 10 milioni di musulmani, ed
è vicino a Stati fondamentalisti: ci si stupisce perchè
siamo più sensibili a questo caso che verso le stragi a Timor
Est?
5. Pacifismo
I guerrafondai usano con disprezzo la parola pacifista, come una
posizione infantile, irenica, utopica. L'idea che la guerra debba
essere bandita dalla storia e dal diritto internazionale, come l'omicidio
è stato bandito dal diritto penale, agli amanti della guerra
sembra assurda. Nessuno obietta più che uccidere il vicino
di casa che si sospetta o si sa colpevole di spaccio, sia un crimine.
Nessuno obietta nemmeno al fatto che un poliziotto che uccide un rapinatore
in fuga, sia perlomeno passibile di un'attenta inchiesta. Se si accerta
che il poliziotto ha sparato scientemente al rapinatore, senza che
questi abbia prima esploso colpi contro i poliziotti, ma solo in base
al sospetto che il rapinatore sia armato o solo per punire la rapina,
la giustizia lo considera il fatto un omicidio. Solo la legittima
difesa, comprovata, rispetto ad un'aggressione con possibili esiti
mortali diretti ed immediati, giustifica un omicidio. Tutto ciò
non ha spazio nei regimi dittatoriali, dove l'omicidio -anche di Stato-
è spesso considerato legittimo; nè aveva spazio in epoca
pre-moderna, quando le faide interfamiliari erano la norma. La modernità,
lo Stato di diritto, il senso della giustizia occidentale affermano
che l'omicidio è un reato, anche quando è perpetrato
dallo Stato, con la sola eccezione della pena di morte (da molti peraltro
criticata) che viene eseguita dopo anni di indagini e diversi gradi
di giudizio. Perchè pensare che la stessa logica non possa
essere applicata alla guerra nell'ambito del diritto internazionale?
6. E se andasse male?
Tutti parlano come se la guerra possa avere un solo esito: la
morte di Saddam e l'occupazione dell'Iraq da parte degli Usa. E' probabile
che finisca in questo modo, ma cosa accadrebbe se Saddam (come già
Bin Laden) riesce a cavarsela, se gli aggressori vengono irretiti
in una guerriglia infinita, se tutte le capitali occidentali diventano
bersaglio di attacchi terroristici ? Bush, già oggi in gravi
difficoltà politiche, sarebbe cacciato. Saddam diventerebbe
il capo dell'Islam, e l'Islam diventerebbe più forte e aggressivo.
Con l'aggravante della distruzione dell'Onu che comunque, vittoria
o sconfitta, è già iniziata con l'aggressione unilaterale
dell'Iraq. In altre parole, Bush sta giocando, per sancire la leadership
planetaria degli Usa, il futuro dell'Occidente, senza il consenso
dell'Occidente.
L'esilio di Bush
Quando l'America si sveglierà dall'ubricatura mass mediatica
e dal patriottismo dopato, il Presidente Bush sarà mandato
a casa -e magari in esilio- con ignominia. Questo personaggio detiene
un record di punti negativi a suo sfavore tale da renderlo uno dei
peggiori del dopoguerra. Vediamo per punti, i capi d'accusa che potrebbero
essergli addossati dagli stessi americani.
- Bush è stato eletto da una minoranza di americani (circa
il 30%) visto l'alto astensionismo e la modestissima differenza
di voti con Gore.
- Negli Usa non è ancora fugato il dubbio che la vittoria
di Bush su Gore sia stata anche frutto di brogli elettorali.
- Bush non ha saputo ostacolare la nascita dell'Europa, che alla
lunga risulterà essere un competitore degli Usa.
- E' stato il Presidente dell'11 settembre. A parte le accuse non
ancora sconfermate su una collusione fra il presidente e i terroristi
(v.Nafeez), come minimo l'Amministrazione
Bush è colpevole di grave negligenza.
- Il fatto che Bush non abbia decapitato ed epurato tutte le agenzie
di spionaggio e sicurezza degli Usa che si sono fatte attaccare
il WTC sotto il naso, aumenta il sospetto di una collusione fra
Presidenza e terroristi.
- Bush ha incolpato Bin Laden senza mai dare prove certe della colpevolezza
di questi e senza fare alcuna indagine su piste alternative
- Invece di attaccare l'Arabia Saudita, notorio padrino di Bin Laden,
ha gettato migliaia di bombe sull'Afghanistan senza danneggiare
Bin Laden
- Ha lanciato subito una roboante campagna di guerra contro l'Iraq,
scontentando le colombe, ma poi si è fatto impantanare dalle
resistenze dell'Onu e dell'Europa scontentando i falchi.
Questo fino a tutto il Febbraio 2003. Il punto 9 sarà dato
dal fato che la guerra contro l'Iraq andrà male (più
o meno come nel Vietnam) e il punto 10 sarà che le conseguenze
del conflitto saranno disastrose per l'Occidente. Se non si farà
la guerra il punto 9 sarà lo smacco per Bush e per gli Usa,
che dopo tante smargiassate dovranno tornare a casa.
Ce n'è abbastanza per ipotizzare una cacciata di Bush dalla
politica, se non prima, almeno subito dopo la fine del mandato.
Interdizione
Resta inteso che se gli Usa attaccano l'Iraq senza una decisione dell'ONU,
questa inviera' subito una forza di interdizione: nevvero?
Curdi, Navajos e Irlandesi
Qualcuno mi vuole spiegare la differenza fra
lo sterminio dei Curdi operato da Saddam, quello degli inglesi verso
gli irlandesi e quello Usa verso i Navajos?
250 mila soldati ai confini
Vorrei sottolineare che ammassare 250mila soldati
armati fino ai denti alle frontiere di un Paese, si è sempre
chiamato aggressione....Come si puo' chiedere all'Iraq, in queste
condizioni, di distruggere le proprie armi? (Soprattutto da parte
di Paesi che hanno gli arsenali stracolmi)
Divieto di "net sciopero"
Qualcuno ha ancora dubbi sull'Impero che avanza?
Manifestare il proprio dissenso e la propria opinione in rete sarà
sempre più difficile. Alcuni giorni fa il Consiglio Europeo
della Giustizia, composto dai Ministri della Giustizia dei diversi
Paesi dell'Unione, ha avviato una direttiva che equipara spammer,
netstriker e terroristi informatici sotto l'unica definizione di "coloro
che inviano materiale elettronico non richiesto". In altre parole:
chiunque organizza o partecipa a un netstrike potrebbe d'ora in poi
essere accusato di terrorismo informatico e finire in galera per vari
anni. La decisione presa dall'organismo europeo è preoccupante,
perchè non comporta nessuna distinzione legislativa tra chi
riempie le caselle postali di migliaia di messaggi pubblicitari, chi
usa gli strumenti informatici con intenzioni terroristiche e chi invece
usa la rete per manifestare il proprio dissenso. (Fonte)
Gli Usa contro la dittatura?
Per l'intero secolo scorso gli Usa sono stati i promoters delle
dittature: Cambogia, Panama, Argentina, Cile, Arabia Saudita, Africa,
Cuba, ed anche Iraq. Non c'è stata dittatura al mondo che non
fosse appoggiata e a volte inventata dagli Usa. Persino Hitler e Mussolini,
hanno dovuto attaccare mezza Europa per essere considerati scomodi!
A proposito di scioperi
Ennesimo sciopero dei trasporti. I lavoratori dei trasporti ce l'hanno
con le loro aziende o con gli italiani? Se lo sciopero serve a danneggiare
la controparte, perchè non si fa solo lo sciopero delle esazioni
? Bigliettai e controllori a casa, guidatori e capitreno al lavoro......
Giornalismo e guerra
Gli Usa chiedono ai media di non mostrare immagini crude della guerra.
I media italiani censurano le immagini crude della guerra. Si preferisce
che la gente pensi alla guerra come un gioco da tavolo, un videogame,
uno show alla fine del quale tutti tornano a casa beati? I corpi straziati
vanno fatti vedere (oscurando il volto, per pietà verso la
vittima), affiche' tutti prendano coscienza dell'orrore della guerra
e della sua natura di mero omicidio di massa.
Ginevra?
Che ne dite della richiesta di
Bush di rispettare la Convenzione di Ginevra? Non è troppo
per chi illegamente e contro tutte le convenzioni sta attaccando un
altro Paese?
Gratitudine
Coloro che accusano i pacifisti di ingratitudine verso gli Stati
Uniti, dimenticano almeno tre elementi cruciali:
1. gli Usa sono entrati nella Seconda Guerra Mondiale dopo Pearl
Harbour, e non prima; quindi non sono entrati nel conflitto per motivi
ideali o altruistici, ma per reagire ad un attacco
2. per cinquanta anni gli Usa hanno avuto come segno di gratitudine
la leadership incontrastata di tutta l'Europa, che ha significato
basi militari, moneta, mercato
3. se l'Europa deve essere grata agli Usa per la liberazione dal nazifascismo,
quanto devono essere grati gli Usa agli europei per averla materiamente
costruita con le proprie mani?
L'elefante
e il topo
L'elefante sta cercando di schiacciare
il topo e si lamenta perchè il topo mette in giro topi finti
pieni di chiodi.
Russia e Cina
Non e' chiaro come mai Russia e Cina non intervengono con fermezza
-magari con l'ONU- a fermare gli Usa: attivando una Forza di Interposizione,
subito, prima che gli Usa vincano (se vincono). Dopo sara' troppo
tardi e gli Usa, col protettorato iraqeno, avranno messo un bel mattone
nella costruzione dell'Impero Unilaterale di Occidente, con un lasciapassare
automatico a 100 nuovi Bin Laden. Eppure non dovrebbe essere difficile
sancire che le questioni del continente euroasiatico sono di competenza
esclusiva delle forze euroasiatiche ! Gli Usa hanno già il loro "cortile
di casa" nel Sudamerica e nei Caraibi: dovrebbero farseli bastare.
L'Iraq insegna
Quando qualcuno dei pacifisti afferma:"Perche' gli Usa attaccano l'Iraq
e non la Corea, che ha dichiarato di avere la bomba atomica?", la
riposta agghiacciante di qualche cinico guerrafondaio e' "Proprio
perche' la Corea ha la bomba atomica: non si attacca un Paese con
un simile deterrente!".Lezione che la guerra contro l'Iraq offre ai
paesi del Terzo Mondo: "Dotatevi di bomba atomica e sarete inattaccabili
dall'Impero". Grazie, Bush
I media!
In tutti i Paesi del mondo la stragrande maggioranza della gente è
contro la guerra in Iraq, ma nelle televisioni italiane gli ospiti
che discutono sono 3 guerrafondai ed 1 pacifista: quando va bene!
Legittima difesa degli Usa?
Quelli che considerano la guerra all'Afghanistan e all'Iraq come una
legittima difesa degli Usa, dopo l'11 settembre, scambiano per legittima
difesa quella che è solo una barbarica vendetta. La difesa
è legittima se si traduce in protezione, fuga o resistenza,NON
in offesa.
Varie reazioni
1) Io non mi sento italiano.....(Gaber)
2) L'Italia è un Paese di serve e lacche' governato da maggiordomi
(non ricordo di chi è)
3) Emigrare in Micronesia (consiglio personale)
Ginevra?
Il comando USA dichiara di usare truppe senza uniforme, ma nessun
giornalista si ricorda che questa e` una violazione della Convenzione
di Ginevra (da
Washington Post ). In sostanza, forze speciali dell'esercito e
della CIA sono presenti da tempo in Iraq per missioni "covert".
Queste missioni includono anche il mischiarsi fra i civili delle città.
Il primo protocollo della Convenzione di Ginevra del 1949 proibisce
la "perfidia", e la definisce all'articolo
37 . In particolare, la lettera c) del comma 1 dice che e` perfidia
"fingere lo status di civile non combattente". Un gruppo
di combattenti che si mischiano fra la popolazione civile per compiere
azioni militari spacciandosi per civili viola gravemente la Convenzione
di Ginevra. Inoltre, vogliamo ricordare che gli Usa sono l'unico Paese
che in epoca post-moderna ha dichiarato pubblicamente di avere attentato
più volte alla vita di Saddam Hussein e della sua famiglia
Presidente e vu'cumpra'
Avete notato come i nostri media parlano sempre di Saddam (familiarmente,
come del cameriere marocchino) e del "Presidente" Bush?
Un bell'esempio di colonialismo.
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