Maggio-Giugno 2004
Alitalia e Europa
Fa un effetto tragicomico sentire gli adoratori del mito Europa che si scandalizzano
all'ipotesi di un'Alitalia "in mani straniere".
Torture e omicidi
L'opinione pubblica si indigna per le torture inflitte ai prigionieri iraqeni
dai soldati Usa, ed e' giusto. Ma sembra che sia messo in secondo piano che
queste torture hanno provocato 25 morti. Questi sono 25 omicidi a sangue freddo
e con l'aggravante della tortura! Come se non bastassero i circa 10.000 civili
morti sotto le bombe della "democrazia".....
Eccesso di reazione?
Un milanese si vede ammazzare la moglie ed il figlio da due banditi mascherati,
ma dalla "parlata" meridionale. Da vero giustiziare, si imbottisce
di armi e gira la Sicilia e la Calabria accoppando passanti e mettendo bombe
nelle stazioni: 115 morti per "fare giustizia". I due banditi erano
pugliesi e stanno facendo il bagno sul Gargano. Gli Stati Uniti hanno avuto
il dolore di 3.000 morti alle Torri Gemelle. Alla ricerca dei colpevoli hanno
accoppato 3.500 civili in Afghanistan e oltre 10.000 civili in Iraq. A questi
morti aggiungiamo i soldati morti, afghani, iraqeni e statunitensi e inglesi
e italiani....Mentra Bin Laden sta al mare. Quando si comincera' a parlare di
eccesso di reazione?
Chi perde non ha necessariamente torto
L'impero romano è stato sconfitto dalla sua decadenza e dalle invasioni
barbariche. Possiamo con ciò dire che la civilizzazione degli unni o
dei goti fosse superiore a quella latina?
La caduta del muro di Berlino ha visto anche il crollo del comunismo, la supremazia
solitaria degli Usa e la scomparsa dell'equilibrio bipolare. Questo accadimento
ha portato molti osservatori a sancire la superiorità del modello americano
su quello antagonista. Può darsi che effettivamente il comunismo fosse
una civilizzazione inferiore, incapace di fronteggiare le sfide della tarda
Modernità. Può darsi che l'equilibrio del terrore atomico fosse
un costo insostenibile per quasi mezzo secolo di pace in Occidente. Quello che
è certo è che tutto ciò non autorizza nessuno ad affermare
che la civilizzazione vincitrice "ha ragione". E che la creazione
dell'Impero occidentale coincide con la "fine della Storia". Finora,
la leadership monocratica ed il progetto imperiale ci hanno regalato solo la
fine della pace.
Il nuovo soggetto sarà la Cina
Se voi foste il capo della Cina, come vedreste il fatto che gli Usa stanno
creando un Impero Occidentale, occupando e aggredendo l'Islam ?
Attualmente il pianeta è suddiviso fra tre civilizzazioni: la cristiana,
la islamica e la buddista. Con la inclusione della Russia nella futura Europa
e con la allenaza di questa con gli Usa, la civilizzazione cristiana abbraccia
territorialmente il pianeta a Nord e a Sud (Australia, Sudafrica, Cile e Argentina
sono mere annessioni). Le civilizzazioni islamica e buddista hanno una leadeship
distribuita nella fascia centrale del pianeta, fra i due Tropici. L'Africa è
sostanzialmente annessa all'Occidente. Il Centro e Sudamerica anche, ma in posizione
più potenzialmente critica e litigiosa. Quali sono gli interessi della
Cina su uno scacchiere di questo tipo? Mantenere Centro e Sudamerica in stato
di effervescenza anti-occidentale, e tenere vivo il conflitto fra Occidente
e Islam, sostenendo via via l'attore in maggiori difficoltà. Certo non
può vedere di buon occhio una soluzione nella quale l' Occidente, riuscito
a sottomettere e imbrigliare l'Islam, sia l'unica potenza mondiale.
L'intervento umanitario è disarmato
Coloro che vogliono "non lasciare solo" il popolo iracheno, aiutare
la ricostruzione, sostenere il passaggio verso la democrazia, hanno già
un esempio nella Chiesa del XX secolo.
La Chiesa, prima con le Crociate, poi con l'Impero spagnolo ed infine col colonialismo,
ha per 4 secoli usato il metodo di portare la salvezza ai "pagani"
dietro le spade e i cannoni. Ma dal XX secolo la Chiesa ha iniziato a portare
il suo aiuto alle popolazioni in modo separato, a volte addirittura antagonista
(come in Sudamerica), rispetto ai poteri militari sia locali che internazionali.
Religiosi e laici per un secolo hanno portato solidarietà ma anche istruzione,
sanità, attrezzature, aiutando le diverse società civili a crescere
ed emanciparsi secondo ritmi naturali e con modalità in armonia con le
tradizioni locali. Stando sempre bene attenti a distanziarsi, differenziarsi,
a volte anche presentarsi in opposizione. In piccolo, anche organizzazioni come
"Medici senza frontiere" fanno la stessa cosa.
Comportamento molto diverso da un 'Italia che aiuta l'Iraq con le Forze Armate,
sotto il comando militare dello Stato che buttato 500.000 bombe sull'Iraq. Se
il Governo proponesse di investire tutti i miliardi spesi per i militari, nell'invio
in Iraq di organizzazioni private, umanitarie e neutrali, in modo del tutto
autonomo rispetto all'esercito Usa, avrebbe di certo il consenso generale. A
chi obietta che una missione disarmata sarebbe pericolosa e potrebbe essere
sfruttata dai terroristi, rispondiamo che è vero: migliaia di volte le
"missioni" della Chiesa sono state funestate da lutti e sfruttate
dai "cattivi" di turno. Ma è proprio questo che le ha rese
nobili, accettate, efficaci e degne della attribuzione di "martirio".
Confronto politico o esegesi?
La maggioranza degli attuali dibattiti politici non sono più confronti
fra scelte diverse, ma solo esegesi di testi legislativi. I competitori continuano
a ripetere che vogliono le stesse cose, solo che uno accusa l'altro di contraddizione
fra parole e fatti e l'altro replica che questo è falso. Voi volete abolire
il tempo pieno...Per niente, la nostra proposta lo aumenta! Noi vogliamo la
pace.....ma anche noi! Voi volete togliere i diritti ......al contrario, noi
finalmente li distribuiamo! Tutti dicono di volere la stessa cosa, ma accusano
l'altro di mentire. Il povero cittadino che volesse stare al gioco dovrebbe
leggersi tutti i documenti e stabilire da sè con una profonda esegesi
dei testi, chi dice la verità e su cosa. Quando si tornerà ai
veri confronti, nei quali un Partito dice di volere A e l'altro dice di volere
B, o il contrario di A ? Se tutti vogliono le stesse cose e si distaccano solo
per le modalità, che senso ha votare? Forse questo è lo stile
necessario alla ricerca del "centro" che -dicono- fa vincere le elezioni.
Non sarà invece che questo farà aumentare di nuovo l'astensionismo?
2 Giugno
Ammesso che ci sia motivo di festeggiare questa Repubblica Italiana, perche'
si fanno sfilare strumenti ed operatori di morte? Una Repubblica che si rappresenta
col suo apetto guerriero, non promette niente di buono. Perche' non fare sfilare
rappresentanti degli immigrati, delle citta' d'arte, degli operatori della moda
e della Ferrari, della musica, cioe' delle vere "cose belle" che ci
rappresentano?
Scommettiamo?
Scommettiamo su chi vincera' le elezioni? Destra? Sinistra? Io scommetto una
cena che vincera' il partito degli astensionisti. Lunedi avremo un nuovo partito
di maggioranza relativa fatto da coloro che sono stufi di farsi prendere in
giro dalle oligarchie del potere. La vera rivoluzione l'avremo quando il corpo
elettorale sara' ridotto al 30% (e non manca molto!)
Aiutatemi a capire
Qualcuno puo' spiegarmi qual e' la differenza fra la voglia della Chiesa di
portare la vera religione prima nei Paesi arabi, con le Crociate, e poi nel
Sudamerica, al seguito di Colombo; e la voglia attuale della destra e buona
parte della sinistra, di portare la vera democrazia in tutto il mondo?
Alitalia e Europa
Fa un effetto tragicomico sentire gli adoratori del mito Europa che si scandalizzano
all'ipotesi di un'Alitalia "in mani straniere".
Torture e omicidi
L'opinione pubblica si indigna per le torture inflitte ai prigionieri iraqeni
dai soldati Usa, ed e' giusto. Ma sembra che sia messo in secondo piano che
queste torture hanno provocato 25 morti. Questi sono 25 omicidi a sangue freddo
e con l'aggravante della tortura! Come se non bastassero i circa 10.000 civili
morti sotto le bombe della "democrazia".....
Eccesso di reazione?
Un milanese si vede ammazzare la moglie ed il figlio da due banditi mascherati,
ma dalla "parlata" meridionale. Da vero giustiziare, si imbottisce
di armi e gira la Sicilia e la Calabria accoppando passanti e mettendo bombe
nelle stazioni: 115 morti per "fare giustizia". I due banditi erano
pugliesi e stanno facendo il bagno sul Gargano. Gli Stati Uniti hanno avuto
il dolore di 3.000 morti alle Torri Gemelle. Alla ricerca dei colpevoli hanno
accoppato 3.500 civili in Afghanistan e oltre 10.000 civili in Iraq. A questi
morti aggiungiamo i soldati morti, afghani, iraqeni e statunitensi e inglesi
e italiani....Mentra Bin Laden sta al mare. Quando si comincera' a parlare di
eccesso di reazione?
2 Giugno
Ammesso che ci sia motivo di festeggiare questa Repubblica Italiana, perche'
si fanno sfilare strumenti ed operatori di morte? Una Repubblica che si rappresenta
col suo apetto guerriero, non promette niente di buono. Perche' non fare sfilare
rappresentanti degli immigrati, delle citta' d'arte, degli operatori della moda
e della Ferrari, della musica, cioe' delle vere "cose belle" che ci
rappresentano?
Scommettiamo?
Scommettiamo su chi vincera' le elezioni? Destra? Sinistra? Io scommetto una
cena che vincera' il partito degli astensionisti. Lunedi avremo un nuovo partito
di maggioranza relativa fatto da coloro che sono stufi di farsi prendere in
giro dalle oligarchie del potere. La vera rivoluzione l'avremo quando il corpo
elettorale sara' ridotto al 30% (e non manca molto!)
Aiutatemi a capire
Qualcuno puo' spiegarmi qual e' la differenza fra la voglia della Chiesa di
portare la vera religione prima nei Paesi arabi, con le Crociate, e poi nel
Sudamerica, al seguito di Colombo; e la voglia attuale della destra e buona
parte della sinistra, di portare la vera democrazia in tutto il mondo?
Socio-diversità e democrazia / Bio e socio-diversità
La bio-diversità è un paradigma relativamente recente, proposto dalle scienze naturali. Il principio di fondo di questa disciplina è che il pianeta Terra deve il suo sviluppo e la sua sopravvivenza alla infinita varietà e diversità delle specie animali e vegetali che la abitano. Per salvare la bio-diversità occorre difendere le specie in via di estinzione. Dove la bio-diversità si riduce, diminuiscono le possibilità di continuazione ed evoluzione della vita. Varietà significa infatti moltiplicazione delle opzioni, maggiore possibilità di emersione di biotipi vincenti, rafforzamento della vita nel suo insieme. L'ostilità, assai estesa, per i sistemi di procreazione che superino l'accoppiamento fra geni diversi (come la clonazione o la recente partenogenesi) si fonda anche sul timore della riduzione della biodiversità.
Se tutto ciò è vero per la sfera biologica, non è meno vero per la sfera antropologica. La socio-diversità si esprime in una moltitudine di razze, lingue e dialetti, culture, religioni e credenze, costumi e stili di vita. Tali diversità consentono scambi, innesti e contaminazioni, o semplici influenzamenti, che offrono all'umanità sempre maggiori opzioni e soluzioni creative ai problemi della Storia. Salvare i panda non è più importante che preservare l'integrità di una tribù amazzonica o una minoranza vietnamita. Difendere un habitat ostile come il mondo artico, ha almeno lo stesso valore che salvaguardare una lingua parlata solo da poche decine di esseri umani. La bio-diversità ha il suo corrispettivo antropologico nella socio-diversità.
La specie umana sta da qualche secolo minacciando la biodiversità del pianeta, e dalla fine del XX secolo sta sviluppando un progetto di azzeramento della socio-diversità.
Morte del futuro e fine della Storia
Il tratto più distitivo della post-modernità dell'Occidente è forse quello rappresentato dalla "morte del futuro" unita alla convinzione di "fine della Storia" umana. Tutta la Modernità aveva il suo propellente nel concetto di "sviluppo", cioè di evoluzione, cambamento, trasformazione. L'Evo immateriale, cioè la Tarda e Post Modernità, sembra pervaso dal concetto di conservazione, cristallizzazione, replicazione. I soli scenari profetici attualemente diffusi hanno a che fare con le catastrofi: ambientale, virale, climatica. Non si conosce alcun Progetto forte per l'Occidente o per il pianeta, che superi il brevissimo termine. La civilizzazione occidentale, coi suoi apparati concettuali di Stato nazionale, democrazia rappresentativa, mercato e stile di vita urbano e piccolo borghese, si considera l'ultimo e definitivo modello di società. Il cui unico progetto è quello della colonizzazione planetaria. L'evidente disegno imperiale dell'Occidente si fonda, in senso ideologico, sull'assunto dichiarato della esportazione della propria ideologia, anche in modo violento, quando i modi non violenti non bastano. Esiste un quasi totale consenso di tutte le forze politiche su questo assunto. Il cosiddetto centro-sinistra bombarda Belgrado, e il cosiddetto centro-destra occupa l'Iraq: in antrambi i casi per il "bene" dei popoli, che così possono fare proprio il "modello finale" dell'Occidente.
Questa ideologia è il più grande attacco alla socio-diversità della storia umana, per l'ampiezza del disegno e dei mezzi impiegati. La giustificazione di questo attacco risiede nel'idea che non esista oggi, nè sia possibile in futuro, un'alternativa migliore (o se non migliore, legittima) alla società occidentale con tutto il suo apparato ideologico. Fatto di Stato nazionale, democrazia rappresentativa, libero mercato, lavoro, welfare, ruolo della donna, comportamenti sessuali, educazione, istruzione e informazione. I più ambiziosi imperi della storia si limitarono ad esportare su larga scala alcuni aspetti della civiltà più forte, oppure tutti gli aspetti ma in porzioni limitate del pianeta. L'impero post-moderno d'Occidente intende esportare tutta la sua civiltà in tutti gli angoli del pianeta. Il mondo come fotocopia dell'Occidente. L'Occidente come frattale del mondo.
La socio-diversità viene annullata, e la vita del pianeta rischia la fine per la vittoria di uno mono-cultura.
Autodeterminazione dei popoli e tempo
La socio-diversità può essere tutelata solo dal vecchio principio dell'autodeterminazione dei popoli, che ha ispirato la nascita di tutti gli Stati moderni, ma che la globalizzazione, nel suo lato più colonialista, sta uccidendo. Questo principio si basa sull'assunto che qualsiasi regime un popolo abbia, è un regime scelto o tollerato dalla sua maggioranza. Non esiste un popolo governabile da una minoranza, senza il consenso della maggioranza, se non per un breve tempo. E se questo popolo esiste, non è pronto per un regime migliore. Nessuna Costituzione "octroyée" può fondare una vera democrazia. La quale non vive di dichiarazioni o di idealtipi ma di cultura, ceti intermedi, senso della comunità unita al valore dell' individuo, competenze, laicità.
Da un certo punto di vista, nemmeno le democrazie rappresentative sono regimi che raccolgono il generale consenso. Il che è provato dalle crescenti aree di astensionismo elettorale. Qualcuno sostiene che l'Occidente si caratterizza per avere democrazie rispettose dei diritti civili, ma l'affermazione è più ideologica che concreta. Si può dire che vengono rispettati i diritti civili dei cittadini che sono dentro il sistema, ma ciò avviene in tutti i regimi del pianeta (anche nei peggiori). I cittadini devianti o antagonisti in Occidente, non sono poi così' rispettati se pensiamo all'irredentismo irlandese, al separatismo basco o corso, alla pena di morte o ai due milioni di carcerati negli Usa (in prevalenza neri).
La principale questione correlata all'autodeterminazione è quella del tempo. Non si possono paragonare regimi diversi, se non tenendo conto del tempo soggettivo di ciascuno dei popoli. L'aggressione di Saddam all'Iraq è stata un atto imperialistico, ma per nulla diverso da quelli fatti dagli inglesi in Africa meno di 100 fa. La repressione delle minoranze in molti Paesi totalitari, non divergono (se non per il tempo) da quella che gli USA hanno fatto subire ai pellerosse prima ed ai neri poi. L'apartheid del Sudafrica è stato molto più criticato di quello sperimentato negli USA, che hanno dato il voto ai neri alla fine degli Anni Sessanta ed hanno continuato per almeno un decennio a praticare la segregazione. L'Europa si è liberata dalla pena di morte: sarebbe un buon motivo per decidere sanzioni contro gli Stati Uniti? Le donne islamiche usano spesso il velo, come le nostre suore, ma anche come le donne europee che usavano i cappelli con veletta e le gonne alla caviglia, negli Anni Trenta. Sbandieriamo l'istruzione obbligatoria come se fosse un nostro patrimonio secolare, mentre ce l'abbiamo da meno di 40 anni e siamo ancora oggi qui a registrare tassi significativi di "evasione" . Ci scandalizziamo per l'ingerenza della religione nella politica dei Paesi islamici, ed abbiamo avuto un regime demo-cristiano per mezzo secolo.
Ogni popolo ha il regime e lo stile di vita che sceglie o accetta la sua maggioranza. I Paesi esteri possono influenzare, stimolare, richiedere, aiutare, fornire assistenza, ma sono credibili solo se basano queste azioni sullo scambio leale e la reciproca contaminazione. Che non può essere: noi vi imponiamo la nostra civilizzazione con le armi, ed in cambio vi facciamo aprire chioschetti del kebab ad ogni angolo di strada. E non è insensibilità, ma rispetto, assistere impotenti a fatti di sangue, guerre civili o stragi che si registrano nei Paesi non democratici. Anche l'Inghilterra, la Francia, gli Usa, l'Italia e la Spagna sono nate da guerre civili, stragi e terrorismo. Avremmo accettato un intervento islamico per "pacificare" la Rivoluzione francese, il conflitto anglo-irlandese, la guerra fra Nord e Sud degli Usa? Accetteremmo che l'Unione degli Stati arabi arrivasse in armi a Gaza per "normalizzare" la zona?
Esportare l'ideologia, non la civilizzazione reale
L'Occidente vuole imporre la sua ideologia, non la sua civilizzazione reale. La sovranità nazionale è un punto centrale dell'ideologia, ma in concreto l'impero occidentale ritiene inviolabile la propria sovranità e molto limitata quella altrui. Cosa succederebbe se l'Italia, volesse chiudere tutte le basi americane sul suo territorio? La democrazia parlamentare rappresentativa, secondo punto cardine della ideologia, è già molto traballante nella realtà concreta dell'Occidente, ma nei Paesi colonizzati è sempre simulacro. Sarebbe concesso all'Iraq un Primo Ministro fondamentalista, sia pure eletto liberamente? (Algeria docet). Il libero mercato, altro idolo dell'ideologia occidentale, viene invocato istericamente nei Paesi poveri, ma costantemente contraddetto nel cuore dell'Impero, con barriere doganali, normative esclusive, legislazioni corporative. Il lavoro viene dichiarato un diritto universale, garantito, tutelato, salvo poi essere in concreto un privilegio, sempre più indifeso e soprattutto sempre più insensato. La donna, deve essere libera di decidere, ma in Francia non può scegliere il velo. L'informazione deve essere libera, purchè sia conforme ai dettati del potere dominante. La controinformazione in Occidente sta nelle "riserve", come i samiszdat nei vecchi regimi comunisti. Accusiamo Al Jazeera di essere troppo filo-islamica, ma nessuno nota quanto sia filo-Usa la Rai.
La vera democrazia si fonda sulla socio-diversità e sull'autodeterminazione, fino a accettare che questa arrivi a negare la democrazia. Altrimenti è una forma mascherata di totalitarismo. La democrazia e lo Stato moderni non hanno mai saputo superare la contraddizione del rapporto con coloro che li rifiutano. Ed in ciò denunciano la loro natura cripto-totalitaria.
L'Occidente: un predatore suicida
L'Occidente si comporta come una razza predatrice che mangia tutte le razze dell'ecosistema, fino a non avere più niente per alimentarsi. Ed allora potrbbe iniziare a mangiare se stesso. Naturalmente è prevedibile che questo non avverrà perchè la Storia non è affatto finita, e ci sono almeno altre due specie di predatori competitori che non possono essere "mangiati": le civilizzazioni islamica e zen. Ma è l'atteggiamento che conta. L'Occidente non accetta la socio-diversità ed usa tutti i mezzi ideologici per legittimare ogni aspetto di se stesso.
Il terrorismo, per esempio. Il terrorismo è una pratica ingiustificabile, quanto la guerra che ne è l'immagine speculare. Ma in epoca moderna il terrorismo è stato inventato dall'Occidente, non dall'Islam. Anzitutto da gruppi di origine cristiana: irlandesi, baschi, corsi, tirolesi, anarchici, brigatisti. Poi anche da ebrei: lo Stato di Israele è stato partorito anche col terrorismo dell'Irgun. Il terrorismo è stato usato anche dalla Resistenza italiana e francese. Cosa ci autorizza ad affermare che il terrorismo dell'Occidente era buono, mentre quello iracheno è cattivo?
Ma la questione riguarda ogni aspetto della civilizzazione. Un Occidente che dà una legittimazione esclusiva alle proprie forme politiche, alla propria ideologia del lavoro, alla propria concezione dei ruoli sessuali, dei sistemi di istruzione ed educazione, di fatto riduce ad un solo sentiero la ricchezza dell evoluzione antropologica del pianeta. Rendendo illegittima la diversità, la nostra civilizzazione allucina la "fine della Storia" e si nega ogni possibile cambiamento futuro. Anche in questo risiede la radice della evidente depressione e senescenza psichica del glorioso Occidente. Ed anche per questo, il XXI secolo ha dato il via ad un conflitto globale dai tratti evidentemente suicidari.
Libertà di critica o antiamericanismo?
Coloro che criticano la politica internazionale degli USA, vengono strumentalmente
accusati di "antiamericanismo". E' lo stesso meccanismo illogico con
cui i comunisti accusavano i critici di "anticomunismo". D'altronde
anche coloro che sono accusati di "antiamericanismo" commettono un
grave errore quando fanno un distinguo fra l'amministrazione Bush e gli americani.
A parte i dettagli di broglio e di errori contabili nelle elezioni Usa, Bush
resta un Presidente democraticamente eletto dalla maggioranza degli americani.
Malgrado la sua enorme antipatìa, non può essere considerato un
dittatore che ha preso il potere con un colpo di Stato. Ciò significa
che la politica dell'amministrazione Bush va considerata la politica americana
tout court, allo stesso modo con cui la politica del Governo Berlusconi va considerata
come la politica italiana. Criticare Berlusconi significa essere "anti-italiani"?
Questo argomento non è ancora stato usato (lo sarà presto), nemmeno
dai fedelissimi del nostro Governo. Criticare la politica Usa non significa
odiare pregiudizialmente un Paese che per molti versi è diventato il
paradigma della nostra vita quotidiana. Magari i critici odiano Bush e la politica
estera americana, ma non la lingua italo-americana che è ormai vincente
anche fra le frange antagoniste. Non odiano il cinema o la musica o l'arte o
l'architettura o lo sport degli Usa. Non odiano gli hamburger nè la Coca
Cola. Insomma, attaccare un aspetto di un Paese non significa odiarlo in toto
e pregiudizialmente, nè, per farlo, è necessario ricorrere alla
finta scissione fra Governo e Paese. Non siamo antiamericani se lottiamo contro
la politica estera americana; non siamo antiitaliani se lottiamo contro le follìe
del Governo; non eravamo anticomunisti quando criticavamo il regime sovietico;
nè eravamo antigovernativi quando biasimavamo l'aggressione a Belgrado.
Il 2 Giugno come inno al militarismo
La Seconda Repubblica ha fatto del militarismo uno dei suoi fondamenti.
In linea con l'ipotesi per la quale la globalizzazione affida agli Stati nazionali
una mera funzione di "ordine pubblico". La Prima Repubblica ha avuto
un'infinità di difetti, ma una cosa ha consegnato alla Storia: cinquanta
anni di estraneità ad ogni forma di militarismo. La Seconda Repubblica
invece maschera con la retorica patriottica un evidente ritorno al bellicismo
fascista. Come se amare la Patria significhi non solo piazzare ovunque bandiere
e inni nazionali, ma ripescare tutto l'armamentario bellico delle sfilate, delle
parate, dei generali in tv, dei militari chiamati eroi per il solo fatto di
indossare una divisa. La televisione è piena di telenovelas con protagonisti
militari, poliziotti, carabinieri. Ci si fa un vanto pubblico del fatto che
l'Italia è il sesto produttore al mondo di strumenti di morte. Il fatto
che l'Italia pulluli di basi militari americane e che buttiamo soldi per una
NATO, di cui non è chiaro alcun compito, non sono più nemmeno
argomenti di dibattito. Ci si commuove di fronte al volo di bombardieri del
costo di 10 miliardi l'uno. Festeggiare il 2 Giugno significa far sfilare migliaia
di soldati armati fino ai denti. Perchè non festeggiare le Repubblica
facendo marciare le sue cose più nobili, come l'arte, la bellezza, la
creatività? Quando un Paese si identifica con le armi che ha, il futuro
non promette niente di buono.
La sinistra non è credibile quando critica il militarismo
Non è credibile questa sinistra, che critica Berlusconi e Bush, con
le mani ancora odoranti di polvere da sparo (o di uranio impoverito) con cui
ha bombardato Belgrado. Le acrobazie dialettiche con cui la sinistra distingue
fra l'attacco a Belgrado e l'attacco a Bagdad, sono del tutto capziose. La filosofia
di fondo delle due aggressioni è la stessa: ingerenza armata negli affari
di altre aree geopolitiche, basata sull'arroganza di possedere una superiorità
morale e culturale. Sinistra e destra sono accomunate dalla fede religiosa del
XXI secolo: la fede verso la democrazia, intesa però come mero regime
elettorale e rappresentativo. Noi, membri attivi dell'Impero e principali azionisti
della "Globalizzazione Spa", decidiamo cosa è bene e cosa no,
per gli jugoslavi, per gli afghani, per gli iracheni: e se qualcuno non è
d'accordo, lo bombardiamo.
Perchè in Italia non si possono abbassare le tasse
In Italia non è possibile abbassare le tasse, se non dopo un vera
rivoluzione che non verrà mai. La sinistra fa finta di non capire che
l'abbassamento delle tasse non ha nulla che fare con la felicità o con
la ricchezza. La riduzione delle tasse ha a che fare solo con la libertà,
che è un bene di scarso interesse nel nostro Paese. Un Paese che da sempre
preferisce il "familismo", le corporazioni, le società segrete,
o le cosche alla libertà. Per ridurre le tasse, qualsiasi Governo deve
ridurre le spese e cioè i cosiddetti "servizi". I cittadini,
con i soldi risparmiati dalle tasse, dovrebbero comunque pagarsi i "servizi"
non più erogati dallo Stato. In termini economici, il bilancio dei cittadini
non subirebbe grandi variazioni. La vera rivoluzione sarebbe nella possibilità
di scelta dei cittadini su quali "servizi" finanziare e quali no,
oltre che nella loro emancipazione da numerosi "servizi" sgraditi
e mai richiesti. Ed è questo che rende impossibile ogni significativo
abbassamento delle tasse. Perchè lo Stato dovrebbe dimezzare il numero
dei propri dipendenti. L'Italia ha circa 20.000.000 di lavoratori. Di questi,
circa 4 milioni sono dipendenti dello Stato (il 20%), ed altri 4 milioni sono
collaboratori dello Stato o degli Enti locali come appaltatori, convenzionati,
beneficiari. Significa che il 40% della forza lavoro in Italia è mantenuta
dallo Stato, che la paga proprio con le tasse, esorbitanti quanto irriducibili.
Il Governo dei sogni di molti dovrebbe dimezzare questi dati, allineandosi alle
percentuali di altri Paesi occidentali. Ma il dimezzamento avrebbe due conseguenze
improponibili: 1) il dimezzamento dei controlli e dei "servizi" con
cui Governo ed Enti Locali reprimono i sudditi; 2) la perdita del lavoro di
circa 4 milioni di operatori che dovrebbero riciclarsi per passare dal mercato
pubblico e quello privato. E' intuitivo che simili scelte, anche se fatte gradualmente
e con tutti gli ammortizzatori possibili, porterebbero l'Italia ad una guerra
civile. Una vera diminuzione delle tasse avrebbe contro l'oligarchìa
del potere pubblico, che proprio dai "servizi" e controlli onnipervasivi
trova un alibi alla sua esistenzaed al suo sviluppo. Ma avrebbe anche contro
tutte le corporazioni, che sono la colonna portante dello Stato italiano.
Il divertimento
Il divertimento oggi consiste nel guardare altri che si divertono.